Tu sei qui: CronacaI 'gemellini' in manette
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 12 ottobre 2001 00:00:00
Li chiamano i due «gemellini». Di giorno parcheggiatori all'ospedale Santa Maria dell'Olmo, di notte ladri di motorini. Specialisti del settore, con un marchio doc: il colpo non riuscito si paga con sostanzioso conto dal carrozziere. Non è andata così martedì notte, quando Mario e Giuseppe Ingenito (nelle foto in alto ed al centro), entrambi 25enni, sono stati arrestati dagli agenti della polizia locale con l'accusa di minacce, violenza e aggressione a pubblico ufficiale, oltre che danneggiamento aggravato ad un Piaggio Zip e porto abusivo di coltello a serramanico. Il proprietario dello scooter che i giovani avevano tentato di rubare li ha scoperti, avviando, con l'aiuto di alcuni conoscenti, la caccia all'uomo. E loro hanno reagito, armando la loro «vendetta» con un coltello a serramanico. L'arma con cui hanno aggredito la loro stessa vittima e ferito un poliziotto. Tutto in una notte. Poco dopo le 22 nel rione Gescal Mario e Giuseppe hanno scavalcato il cancelletto di cinta e sono entrati furtivamente nel cortile di un'abitazione dove era parcheggiato un motorino, un Piaggio Zip. I «gemellini» sono entrati in azione. Uno dei due è rimasto fuori a fare da palo. L'altro, il suo doppione, si è avvicinato al ciclomotore. Ha estratto il coltello a serramanico e ha tentato di disazionare il bloccasterzo, per poi, una volta «liberato» lo scooter, scassinare il cancello e portarlo via. Il piano, però, non ha funzionato. Forse il buio, oppure un banale intoppo, fatto sta che il tentativo non è riuscito. Ed allora come prezzo hanno pensato di danneggiarlo. Prima qualche graffio, poi un'ammaccatura e via così, fino a quando non li ha scoperti il proprietario. L'uomo (sulla cui identità viene mantenuto il riserbo per motivi precauzionali) ha cercato di farsi giustizia da sé. Ha lanciato urla soffocate, ha tentato di reagire, ma è rimasto sopraffatto dalla furia violenta dei giovani che hanno cercato di aggredirlo. Intanto il trambusto ha richiamato l'attenzione di alcuni vicini, che hanno allertato le forze dell'ordine, avviando una vera e propria caccia all'uomo. Mario e Giuseppe sono scappati, rifugiandosi nella casa materna in via Del Rosso, nei pressi di Santa Maria del Rovo. Sotto la luce dei lampioni il rione si è trasformato in un far west. Amici e conoscenti del proprietario dello scooter danneggiato li cercavano, volevano farsi giustizia da sé. E qui, tra lo stridio delle gomme, è giunta la squadra volante, guidata dal vicequestore Sebastiano Coppola (nella foto in basso). Gli agenti hanno subito ristabilito la calma, facendo sgomberare la zona. E così dopo pochi minuti li hanno scovati, nascosti nell'appartamento della madre. I due fratelli non si sono arresi. Hanno aggredito un poliziotto - considerato guaribile in 5 giorni - dando così il via ad una violenta colluttazione, finita in commissariato. Mario e Giuseppe sono stati perquisiti e addosso è stato ritrovato un coltello a serramanico, l'arma utilizzata per il tentativo di furto e la duplice aggressione. A sera tarda sono stati arrestati con l'accusa di minacce, violenze, resistenza a pubblico ufficiale, nonché porto abusivo di coltello a serramanico e danneggiamento di un ciclomotore. E questa mattina saranno giudicati per direttissima dall'autorità giudiziaria di Salerno. Solo qualche settimana fa, il rione Sala è stato preso di mira dai malviventi. Nell'intera zona si sono registrati una serie di raid notturni. Nessun furto, ma numerose auto sono state ritrovate danneggiate, con i finestrini rotti e le gomme forate, forse il prezzo per antifurto troppo efficaci. Una «vendetta» - sospettano gli inquirenti - che potrebbe essere stata opera loro. Ed ancora alcuni negozi, in particolare bar e rosticcerie, scassinati sempre durante la notte, dove sono stati sottratti qualche bottiglia ed oggetti di scarso valore. Quanto basta per far rivivere la loro infamante fama di «gemellini» del furto. Avrebbero dovuto tentare di mettere la testa a posto, dicono alcuni conoscenti. Scommettendo sul nuovo lavoro da parcheggiatori. Ed invece Mario e Giuseppe non hanno voluto aspettare e martedì ci sono ricascati.
Fonte: Il Portico
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