Sta assumendo i connotati di una vera e propria telenovela senza fine la vicenda mercato. Ieri per la quinta volta consecutiva è saltato l’appuntamento settimanale del mercoledì e le giornate di chiusura potrebbero ben presto salire a 6. Stando, infatti, alle voci che serpeggiavano ieri nell’area mercatale di via Prolungamento Marconi, per la prossima settimana potrebbe essere programmato uno sciopero generale.

Potrebbe, perché il fronte degli stessi mercatali al momento si presenta spaccato. Da un lato coloro che, stanchi dell’immobilismo amministrativo, hanno condiviso l’idea di incrociare le braccia per l’ennesima volta e di dare voce ai loro disagi, dall’altra quelli che, nonostante tutto, dichiarano di non potersi permettere un’altra giornata senza vendite.

A farsi portavoce dello schieramento dei favorevoli allo sciopero è il Presidente provinciale di Unimpresa, Salvatore Califano, che, affermando di aver preannunciato l’idea della manifestazione al Comune metelliano, ed in particolare all’assessore Alfonso Carleo, si è detto pronto a dare vita all’iniziativa qualora non dovessero verificarsi cambiamenti nel breve periodo.

E c’è di più. Gli ambulanti pronti a scioperare avrebbero anche già stilato il percorso del corteo, che prenderebbe il via intorno alle ore 10.00 dall’area mercatale e che, dopo essere transitato per le principali strade cittadine e dinanzi al Palazzo di Città, proseguirebbe il cammino verso la Statale 18.

Il braccio di ferro tra operatori del settore ed Amministrazione comunale va ormai avanti da più di un mese, e precisamente dalla data di pubblicazione della nuova planimetria che disponeva tutte le bancarelle, comprese quelle finora posizionate sulla strada, sulle tre piazzole di via Prolungamento Marconi. Una contesa più che altro logistica, viste le difficoltà delle centinaia di venditori ambulanti di sistemare i propri banchi di vendita e fare manovra con i camion.

E nella giornata di ieri non sono mancati i primi screzi tra venditori che lamentavano la “paternità” degli stalli. Una situazione, questa, che se non risolta a breve potrebbe comportare una “battaglia intestina” tra gli stessi operatori ambulanti. Sciopero docet.