Tu sei qui: CronacaI primogeniti hanno quoziente intellettivo più elevato. Lo dice l'Università di Edimburgo
Inserito da (Redazione), venerdì 10 febbraio 2017 19:14:06
Uno studio dell'Università di Edimburgo dimostra che i primogeniti possiedono maggiori capacità riflessive rispetto ai fratelli più piccoli, perchè vengono più stimolati dai genitori.
Gli economisti dell'università insieme a Analysis Group e all'Università di Sidney hanno analizzato i dati raccolti dall'americano US Bureau of Labor Statistics, dai quali si evince che i figli primogeniti ottengono punteggi più alti nei test d'intelligenza.
Studio che andrebbe a confermare il cosiddetto "Birth order effect", per cui i fratelli maggiori ricevono un'istruzione e salari migliori da grandi.
Dalla ricerca emerge che i genitori modificano il loro comportamento dopo il primo figlio, stimolandoli meno e coinvolgendo meno i figli in attività come la lettura, suonare uno strumento o fare lavoretti creativi. Inoltre, sembra che le madri siano più inclini a comportamenti sconsiderati come fumare in gravidanza.
I vantaggi per i primogeniti sembrano cominciare dalla più tenera età, quando già dimostrano di avere maggiori capacità, che poi si riscontrano nei punteggi dei test che misurano le capacità verbali, di lettura, comprensione del testo, e matematiche da grandi.
La dottoressa Ana Nuevo-Chiquero dell' Università di Edimburgo, che ha condotto lo studio, ha affermato: «Come il nucleo familiare diventa più grande, il tempo deve essere diviso tra i fratelli e sorelle più piccoli, perdendo così il vantaggio di essere figlio unico per un certo tempo. Ciò non significa che chi prima viene al mondo più amore riceve, perchè quello rimane lo stesso, ma che hanno maggiori attenzioni negli importanti anni della formazione».
Questo, tuttavia, è stato il primo lavoro a confrontare i primogeniti con i fratelli più piccoli, monitorandoli dalla pancia della mamma fino ai primi anni dell'infanzia. «A molti può sembrare evidente perché l' attenzione e le abilità dei genitori cambiano con gli ultimi nati», ha aggiunto la ricercatrice «Queste modifiche nel comportamento dei genitori impostano i figli su un percorso cognitivo e un rendimento scolastico inferiore con un forte impatto sui risultati nella vita adulta».
Fonte: Il Portico
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