Tu sei qui: CronacaIl calvario di un invalido e della sua famiglia
Inserito da (admin), lunedì 3 maggio 2004 00:00:00
Senza fissa dimora, sfrattata, una famiglia - padre, madre e due figli - vive in un'auto, girovagando per la città e pernottando nei parcheggi pubblici. Il vecchio domicilio è sbarrato, all'interno il loro mobilio. Da un mese una Fiat Uno è la loro dimora. Per le pulizie personali ricorrono ad amici o, semplicemente, utilizzano le fontane pubbliche. Con la pensione del padre provvedono al vitto quotidiano. È la triste storia della famiglia Armenante. Lui, Giulio, 53 anni, è pensionato ed invalido civile, cardiopatico ed affetto da una forma d'epilessia che ne riduce ulteriormente le capacità fisiche. La moglie Annamaria Bottiglia, di un anno più giovane, è casalinga. I figli hanno il primo 23 anni e la seconda 18. Vivono con la misera pensione d'invalidità integrata. L'ultimo domicilio fisso era in una traversa di via Luigi Ferrara, un appartamento di proprietà del consigliere comunale Giovanni Salsano. Due mesi fa si presenta alla porta di casa un ufficiale giudiziario che intima alla famiglia di liberare l'immobile. La morosità è la causa del provvedimento. 8 mensilità arretrate cui l'invalido non poteva in alcun modo far fronte. Il 2 febbraio scorso inizia l'odissea della famiglia Armenante. «Per qualche tempo - dice Annamaria Bottiglia - siamo stati ospiti della Caritas diocesana di Raito. Ma era una situazione molto provvisoria». Non resta che la strada. «Da oltre un mese - racconta Giulio Armenante - viviamo nella nostra Fiat Uno. Siamo in tre, perché il mio primogenito è riuscito a trovare una soluzione autonoma con alcuni amici». La ricerca di una nuova abitazione diventa un'ossessione quotidiana della coppia. «Una soluzione non facile - continua la moglie - visti i costi elevati degli affitti su tutto il territorio comunale». Alla famiglia Armenante non resta che l'intervento delle autorità civili. «Sono giorni - confida Annamaria - che sostiamo sotto il Comune. Abbiamo parlato con l'assessore alle Politiche Sociali, Pasquale Santoriello, ma non c'è stata prospettata alcuna soluzione al nostro caso». Un provvedimento pubblico di difficile adozione. «Al momento - spiega Pasquale Santoriello - il Comune non dispone di immobili sfitti, né un prefabbricato è la soluzione che possiamo adottare. Però, non si può lasciare questa famiglia da sola, né illuderla con promesse che poi non saremo in grado di mantenere. Comprendo che il caso è urgente e questo mi spinge a vagliare tutte le ipotesi». Così la famiglia Armenante continuerà a dormire in auto, e Giulio a tenersi i piedi gonfi per la fatica e per le sofferenze, senza che all'orizzonte spunti una certezza. Rivolge un appello a tutti. «Prego di aiutarci - implora - chi ha un appartamento non locato e con un fitto compatibile con le mie entrate».
Fonte: Il Portico
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