Tu sei qui: CronacaIl danno all'immagine alla Città
Inserito da (Redazione), lunedì 8 luglio 2019 17:18:30
di Patrizia Reso
Desta molta preoccupazione il clima di intolleranza e di giustizialismo che si sta diffondendo anche sul nostro territorio. Il tema sulla sicurezza, o meglio insicurezza, che poi sia reale o percepita è altro tema, è stato più volte affrontato dai nostri legislatori. La costituzione delle Ronde è disciplinata dalla normativa in vigore, in particolare dal decreto 94/2009, col quale si riconosce il principio di vivibilità di un territorio quale bene pubblico.
In un periodo in cui il concetto di bene pubblico è stato bandito letteralmente dal contesto politico, dimostrazione pratica la privatizzazione dell'acqua nonostante il risultato massiccio del referendum del 2011, lascia un poco interdetti che venga percepita la vivibilità della realtà territoriale come tale, quando non si ha neppure la minima idea dello stesso ambiente, né come rispetto per le cose (in senso generale) già esistenti, né come prevenzione o educazione al rispetto, principio cui è stata delegata la scuola a sopperire.
Comunque dopo i fatti che si sono succeduti, e aggiungo vergognosamente, a Cava, dal pestaggio ai ragazzi sordomuti all' aggressione ai ragazzi della band al "controllo" effettuato su un negoziante che rientrava nella propria abitazione, è necessario che si costituisca un tavolo intorno al quale, amministratori, forza pubblica e associazioni territoriali interessate, si confrontino per restituire alla città quel clima di civiltà che l'ha contraddistinta per secoli.
A tal punto credo sia innanzitutto opportuno ricordare che la legge in materia disciplina che "in ciascuna Prefettura-Ufficio territoriale del Governo è istituito l'elenco provinciale delle associazioni di cittadini di cui all'art. 3, comma 41 della legge 15 luglio 2009, n. 94, per la segnalazione alle polizie locali, ovvero alle Forze di polizia dello Stato, di eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale (art. 1dl94/2009). Quanto si evince già da questi primi righi è innanzitutto l'iscrizione di queste persone che "si associano" in ronde presso un elenco provinciale prefettizio, in secondo luogo sancisce che queste persone "associate" in ronde possono segnalare a qualsiasi forza pubblica il disagio avvistato. Non hanno nessun titolo invece a intervenire. Non mi dilungo ulteriormente nell'analisi delle legge, ma invito i nostri amministratori a costituire al più presto un tavolo di discussione relativamente alla diffusione di questo triste fenomeno che di certo non porta lustro alla sua città.
Fonte: Il Portico
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