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Il tragico suicidio di Teresa

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 28 gennaio 2002 00:00:00

Una cintura legata attorno al collo. Così Teresa Furore, appena diciottenne, si è impiccata nel bagno della sua casa in via Contrapone a Passiano (nella foto in alto, la piazzetta della frazione). A ritrovarla non ancora cadavere i genitori, che hanno fatto di tutto per stapparla all'atroce destino. Forse non era ancora morta o forse solo una flebile speranza, fatto sta che il padre l'ha liberata dal cappio, che lei stessa si era costruita utilizzando una cintura, ed insieme alla moglie ha iniziato una folla corsa verso l'ospedale. Al Pronto Soccorso, però, la giovane è giunta ormai cadavere. Sul posto è sopraggiunta una volante della Polizia, allertata dagli stessi familiari della ragazza.

La dinamica

Erano da poco trascorse le 21.30 e Teresa era rimasta sola in casa. Questo sabato aveva deciso di trascorrerlo in «solitudine», complice, secondo le prime testimonianze, un leggero stato di depressione. Cosa sia successo in quelle ore non è ancora stato accertato. Per gli inquirenti, la giovane si sarebbe costruita un cappio, utilizzando una cintura per pantaloni. Ed una volta decisa nel folle gesto, avrebbe solcato l'uscio del bagno e legato la cintura al maniglia della doccia. Poi la stretta letale. A scoprire il corpo della giovane figlia è stata la madre. La donna era uscita per alcune compere; quando ha aperto la porta di casa, ha invocato il nome della figlia: «Teresa, Teresa». Non avrebbe avuto alcuna risposta. Ha incominciato, così, a perlustrare le diverse camere fino al bagno. Non ha fatto in tempo a spalancare la porta e davanti ai suoi occhi è apparsa una scena straziante. Il corpo della ragazza penzolava ed intorno al collo c'era stretto il cappio. Solo un urlo di disperazione e poi l'estremo tentativo di salvarla. Papà Giuseppe l'ha subito liberata, mentre alcuni vicini, richiamati dalle urla di disperazione, hanno avvertito il Commissariato di Polizia locale, diretto dal vicequestore Sebastiano Coppola. Intanto i genitori di Teresa, aggrappati all'ultima, flebile speranza, hanno adagiato il corpo della loro giovane figlia nell'auto per trasportarla al Pronto Soccorso. Una folle corsa nel tentativo di strapparla alla morte. Le sirene della gazzella e della volante, che nel frattempo erano sopraggiunte sul luogo delle tragedia, hanno cercato di liberare la strada ed abbreviare i tempi per il soccorso. Un tentativo che è risultato del tutto vano. Giunti al piazzale del Santa Maria dell'Olmo (nella foto in basso), Teresa è entrata già morta. I medici e gli infermieri della divisione di emergenza non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Nel giro di pochi minuti la sala di attesa del Pronto Soccorso si è trasformata in un inferno per tanti amici e famigiari della ragazza. Tante lacrime ed una sola domanda: perché l'ha fatto? Per tutta la notte i parenti di Teresa le sono rimasti vicini. Il giovane corpo è stato sistemato nella camera ardente dell'ospedale, in attesa dell'esame autoptico, eseguito ieri mattina.

Gli altri casi

Solo qualche mese fa (era il 3 settembre scorso) Francesco Mosca, 20 anni, operaio anche lui di Passiano, fu ritrovato morto a Torino. Dopo alcuni giorni lontano da casa, era rimasto decapitato da un treno in corsa. Quello stesso treno che avrebbe dovuto riportarlo a casa. Nelle tasche dei jeans gli agenti ritroveranno il biglietto di ritorno ed alcuni soldi. Dolore, lacrime ed ancora tante domande. Come per Anna Bisogno, commissario di Polizia a Potenza, che nel marzo scorso si tolse la vita nel suo appartamento, legando la cintura della divisa alla maniglia della porta. A giugno il professor Carlo Crescitelli, docente universitario ed appassionato d'arte, si lancia dal balcone della sua casa. Sarà, invece, un fucile da caccia, ereditato dal padre, l'arma scelta per suicidarsi dal carrozziere Luigi Monetta, 45 anni di Croce, trovato morto lo scorso 22 novembre nel cortile di casa.

Fonte: Il Portico

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