Non se le sono mandate a dire il leader leghista Matteo Salvini e lo scrittore Antonio Scurati, tra i più apprezzati intellettuali italiani, veneziano di tradizione ma innamorato del Sud, nato a Napoli e innamorato di Ravello, luogo in cui non rinuncia a trascorrere le vacanze estive sin da bambino.

Il siparietto è andato in onda stamani, durante la puntata quotidiana di "L'aria che tira", su La7. Il più volte finalista al premio Strega ha criticato aspramente il numero uno del Carroccio: «I leader politici che non parlano alla testa delle persone, né al cuore, ma solo alla loro pancia, agitando paure, come la scabbia, tradiscono questa verità fondamentale: noi siamo un pezzetto di umanità privilegiato che vive in un Paese meraviglioso».

Salvini, dal canto suo, non se l'è tenute ed ha interrotto più volte: «Miii, - ha sbottato - che pippone questo. Ecco, pigliatela tu la scabbia, allora. Il pezzetto di umanità...». All'interruzione, però, Scurati ha replicato: «Buono, buono. Taci, Salvini, fammi parlare» e Salvini ha ribattuto «Pigliatela tu la scabbia, se ti fa piacere, fenomeno». Lo scambio reciproco è proseguito, tra i borbottii del pubblico e altre accuse di Salvini del tipo «Ma vai a farti una vaccinazione» e «Ma sciaquati la bocca, fenomeno!».

Lo scrittore ha sottolineato quella che è a suo avviso l'inadeguatezza del leader padano di fronte al dramma dell'immigrazione che ogni giorno, purtroppo, si manifesta in tutta la sua tragicità. Due visioni differenti che, a quanto pare, convivono con molta fatica.

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