«Non intendo alzare alcun polverone polemico. Dico a chi fa polemica, in qualità di assessore al Commercio di questa cittadina, che noi non abbiamo fatto niente perché il centro commerciale aprisse o restasse chiuso. Non voglio scaricare le colpe sulla precedente Amministrazione, ma ci tengo a precisare, comunque, che i progetti del centro commerciale furono approvati dal vecchio esecutivo e l'accorpamento delle due licenze, che poi ha reso possibile l'apertura dell'imprenditore Della Monica, fu consentito dallo stesso esecutivo». Queste le prime battute dell'assessore al Commercio, Fabio Siani, in merito all'apertura del Centro Commerciale Interspar, inaugurato mercoledì sera, che ha aizzato un polverone di polemiche da parte dei rappresentanti dell'Ascom e della Confesercenti metelliane. Risposte brevi, smorzate, di un componente della Giunta Messina, che non vuole dare adito a polemiche, sicuramente poco costruttive, e che certo non mette in buona luce la macchina commerciale cavese, che a tutto pensa fuorché a credere nei propri mezzi, anche con l'aiuto e la disponibilità dell'assessorato al Commercio, cercando di valorizzare il centro commerciale naturale del centro storico, veramente suggestivo. In realtà, sono stati discordanti, almeno in parte, i pareri forniti al riguardo da Luigi Trotta, presidente dell'Ascom, e da Aldo Trezza, presidente della Confesercenti. Il primo, infatti, pur prendendo atto del danno subito, crede che l'apertura di un grande store possa essere uno stimolo importante per i commercianti cavesi, spinti sempre ad essere professionali nel servizio offerto alla clientela. Trezza, invece, ha intravisto solo danni nell'apertura del Centro Commerciale. Ma Fabio Siani, assessore al Commercio, ribadisce la sua posizione: «Non potevamo certo bloccare tutto ed entrare in questioni che non ci interessano come nuovo governo di questa città. Credo che con il tempo il Centro Commerciale Interspar possa essere valutato diversamente dalla cittadinanza cavese. Un continuo polo di attrazione non è detto che non aiuti la cittadinanza, che non porti gente nel centro storico metelliano e che, magari, non porti qualche guadagno ai commercianti di Cava».