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ITC, scritte offensive contro un prof

Inserito da (admin), mercoledì 25 maggio 2005 00:00:00

Brutta sorpresa all'Istituto Tecnico Commerciale "Matteo Della Corte", dove nei giorni scorsi i bidelli hanno trovato all'apertura dei cancelli alcune scritte oltraggiose contro un docente di Economia politica, il cui cognome compare nel messaggio lasciato dai vandali. Le frasi, scritte con l'anonima bomboletta spray, sono comparse su alcuni cartelli pubblicitari nei giardinetti di fronte all'Istituto e sulle inferriate che circondano il piazzale di ingresso. L'episodio segue di qualche mese quello registratosi nella settimana di Carnevale, quando le stesse frasi furono ritrovate sull'insegna d'ingresso dell'Istituto, che fu per ovvi motivi rimossa. I dirigenti scolastici hanno avvisato il vicino Commissariato di Polizia locale, diretto dal vice-questore Sebastiano Coppola, presso il quale è stata presentata regolare denuncia. A quanto si è appreso, i vandali avrebbero agito di notte, o comunque fuori dall'orario delle lezioni, e con ogni probabilità approfittando del buio. Non risulta comunque forzato il cancello di ingresso, né tanto meno ci sono stati tentativi di incursione. «Purtroppo non è la prima volta che succede - dice il professore nel mirino dei vandali, che preferisce mantenere l'anonimato per tutelare i suoi 2 figli - Si cerca di colpirmi associando il mio nome a presunti gusti sessuali. Lo trovo ridicolo visto che ho 2 figli, ma il problema non è certo questo. Io non sono un moralista e da ex sessantottino sono abituato alle lotte, ma ciò che è più triste in queste vicende è il vuoto, la pochezza di queste nuove generazioni, dove l'aggressività e la violenza, anche solo verbale, la fanno da padrone. Un decadimento culturale che si rintraccia anche nei loro abbigliamenti, fatti di pantaloni inguinali ed ombelichi scoperti, dove spesso il buon gusto viene messo sotto i piedi dalle mode. Io cerco di instaurare un buon dialogo con i miei alunni. Mi sono confrontato con loro, ma nessuno sembra saperne nulla». Secondo il professore, l'autore potrebbe essere stato anche un suo ex allievo, ancora in collera per qualche presunto torto subito. «Devo constatare l'immobilismo della dirigenza - denuncia il professore - che solo nel primo caso, visto che si trattava di un'insegna di proprietà della Provincia, ha provveduto a rimuoverla e sporgere denunzia. In questo secondo caso non si è fatto nulla. Con questo comportamento non si aiutano i giovani». La risposta arriva per bocca del vice-preside Alfonso Borriello, che fa le veci del preside, a Salerno per un incontro al Provveditorato: «È un fatto che va senza dubbio stigmatizzato. Abbiamo idea di quale possa essere la classe coinvolta, ma purtroppo è stato impossibile individuare i responsabili». Il vice-preside ribadisce il pugno di ferro tenuto dalla dirigenza scolastica: «In casi come questi si adotta la sospensione di 5 giorni». Non solo repressione, ma soprattutto prevenzione, è la convinzione della prof.ssa Marinella De Stefano: «C'è un male di fondo. I giovani sono cresciuti in un sistema che li ha abituati al dovere di consumare, schiavo del benessere. Oggi che i tempi non sono così facili, anche i figli delle cosiddette famiglie benestanti si scontrano con le rinunce. E Cava, da sempre indicata come cittadina borghese, sta attraversando un periodo buio. Si cerca di nascondere anziché prestare attenzione ai giovani, offrendo spazi ed occasioni diverse». Educare significa prevenire. La prof è promotrice fra l'altro del progetto "Calcio di Classe", patrocinato dall'assessorato allo Sport della Provincia di Salerno e dal Provveditorato: «È alle sue battute finali il "III Torneo di Calcio Federico De Filippis", intitolato all'ex sindaco di Cava. La finale sarà disputata al "Simonetta Lamberti" con il coinvolgimento della Cavese».

Fonte: Il Portico

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