Ieri pomeriggio, nell'affollatissima Chiesa di San Francesco e Sant'Antonio, l'ultimo saluto all'ispettore della Polizia Locale, Pasquale Parente. L'intero Corpo dei "caschi bianchi" si è stretto intorno alla moglie Marisa Giordano ed ai figli Michele e Maria Giovanna. Aveva 53 anni ed era stato battezzato, per la sua prestanza fisica, il corazziere, ma nulla ha potuto contro una terribile ed inesorabile malattia, che in pochi mesi lo ha portato via dalla sua famiglia.

Parente aveva iniziato la sua carriera nei Carabinieri, poi nel 1976 entrò a far parte dei Vigili Urbani cavesi. «Lascia un vuoto incolmabile - afferma il comandante Giuseppe Ferrara - era un punto di riferimento, un uomo che non passava inosservato, non solo per il suo fisico possente, ma anche per le sue doti di umanità e capacità professionali. Siamo rimasti tutti molto scossi dalla tragedia».

Mercoledì mattina, la triste notizia ha fatto rapidamente il giro della città, suscitando un vivo cordoglio anche in quanti non lo conoscevano personalmente. Diventato ispettore, Parente aveva assunto la responsabilità della sezione territoriale di Santa Lucia. Si distinse particolarmente in occasione del terremoto del 1980, quando non si risparmiò nel portare soccorso ai suoi concittadini.