Tu sei qui: CronacaL'ultimo applauso a Ciro
Inserito da (admin), lunedì 8 agosto 2005 00:00:00
Lo hanno accolto in centinaia al suo arrivo a Cava. Per il suo ultimo viaggio terreno, nessuno ha voluto mancare all'appuntamento con Ciro Bellosguardo. Già un'ora prima del rito funebre, iniziato alle 17 di venerdì scorso, la chiesa sotterranea della SS. Concezione, nel convento di San Francesco, era gremita di gente. Poi l'arrivo del feretro proveniente dalla Toscana, terra in cui è morto per un infarto che non gli ha dato scampo. A Santa Fiora Bellosguardo stava svolgendo il suo lavoro, la sua passione, quella di massaggiatore di una squadra di calcio, la Paganese. Nella sua lunga carriera ne ha vestite di maglie. L'ultima, quella azzurrostellata. Affranti e costernati, il presidente Raffaele Trapani, il vice Rino Sorrentino ed il team manager Modesto Mangieri hanno voluto personalmente tributare l'ultimo saluto all'amico Ciro. Insieme a loro, il sindaco di Pagani, Alberigo Gambino. Anche una delegazione della tifoseria azzurrostellata tra le navate della chiesa dell'Arciconfraternita della SS. Concezione. Ma non solo loro. Tra le centinaia di persone presenti molti altri volti noti dello sport e della società civile metelliana, che non è mancata all'appuntamento. I fratelli Paglietta, gli allenatori Esposito, D'Arco, il professore Pagliara, il professore Risi, Franco D'Amico e Gennaro Brunetti della Cavese, il collega Ugo Russo. Ciro Bellosguardo era molto conosciuto ed apprezzato per le sue doti umane e professionali. Tanti gli amici di lavoro delle "Arti Grafiche Di Mauro", quelli di mille battaglie sindacali e quelli più giovani, ma già conquistati dalle sue battute e dalle sue raccomandazioni. Da un anno e mezzo era andato in pensione, potendosi così dedicare meglio alla sua prima grande passione, il calcio, ed alla famiglia. E quei ragazzi che ha avuto in centinaia di spogliatoi non sono mancati all'appuntamento finale. Nell'omelia tenuta durante la cerimonia funebre si è esaltato il suo aspetto umano. Con le sue fragilità e con i suoi slanci. Con affetto tutta Cava, e non solo, si è stretta intorno alla famiglia di Ciro Bellosguardo, affranta nel suo dolore. Già di recente la famiglia del massaggiatore era stata colpita da un altro lutto, la morte del fratello Gennaro. Fuori, all'uscita del feretro, per l'ultimo viaggio verso il cimitero metelliano, altre centinaia di persone lo hanno salutato. Sui muri, tutto intorno, manifesti listati a lutto di quelle realtà cittadine, e non, che lo hanno visto protagonista nella sua vita spezzata da un infarto a soli 57 anni. Gli amici della "Di Mauro", i dirigenti della Cavese, quelli della Paganese. Ma soprattutto, quello di un gruppi di suoi ragazzi dello Sporting Club: Emilio, Federico, Renato, Ruggiero, Pasquale e tanti altri. Un modo semplice ed unico, simile a tanti altri, ma l'unico possibile per dare testimonianza di un affetto, di un sentimento durante l'ultimo viaggio terreno di un amico. Così Ciro Bellosguardo ha partecipato all'ultimo appuntamento della sua vita. Questa volta, però, non era lui a preoccuparsi dei protagonisti di una partita di calcio. Stavolta gli applausi ed i saluti erano tutti per lui, per la sua semplicità, per la sua passione, per la sua vita semplice e ricca di traguardi.
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I SUOI RAGAZZI LO RICORDANO COSI'...
"Caro Ciro,
sembra impossibile, ma non ci sei più...,
non mi sembra vero, non possiamo crederci...
In tanti ti abbiamo conosciuto...
...e tutti, quasi allevati da te, siamo stati i destinatari prescelti
delle tue proverbiali battute, delle tue raccomandazioni, dei tuoi mille consigli...
...Spesso insieme ridevamo,
altre volte, invece, ti rispondevamo stizziti,
altre ancora davamo vita ad interminabili discussioni,
ma sempre con tanto calore, tanto affetto e tanta, tanta sincerità...
...Caro Ciro,
ci hai fatto compagnia, ci siamo fatti compagnia
e non ci hai fatto sentire mai soli...mai!!!
...Ora però, mi chiedo, perché te ne sei andato via??
...perché ti sei allontanato da noi,
da tutti quei ragazzi che hai visto crescere??
...non ne comprendo il motivo...
...Tuttavia, mi piace immaginare che lassù ci possano essere dei giovani pieni di speranze che giocano a calcio e che come noi aspettano, anzi esigono le tue sgridate, i tuoi scappellotti e che vogliono almeno per una volta provare il piacere di ascoltare la celebre frase: "truovt na' fatic, u' pallon e' n'ata cos'!!!"...
Ciao Ciro,
ci mancherai tanto, ti vogliamo bene"
Emilio e tutti i tuoi ragazzi
Fonte: Il Portico
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