Tu sei qui: CronacaLa Bce dice sì ai Coronabond, ma Berlino non ci sta. Gentiloni: «Puntare su obiettivi comuni»
Inserito da (Maria Abate), lunedì 30 marzo 2020 17:33:59
Tre giorni fa l'ultimatum del Premier Conte all'Eurogruppo ha rimandato la decisione definitiva sulla nuova strategia anti-crisi economica da attuare per fronteggiare le conseguenze del Coronavirus di due settimane.
Oggi, dalla Bce arriva un sostegno ai Coronabond, ma l'Europa resta divisa, con Berlino che - contraria alla ripartizione del debito pubblico tra gli Stati Membri - ribadisce che per sostenere gli Stati in questo momento si debba ricorrere al Mes. Per l'Italia, però, questa soluzione comporterebbe un forte rischio di austerity negli anni successivi e una parziale "cessione" della sovranità nazionale all'Ue.
«Sono a favore dei coronabond», ha detto il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, alla radio spagnola Cope, sottolineando che «si tratta di una pandemia che avrà ripercussioni su tutti» e spiegando che la crisi innescata dal coronavirus «è completamente diversa da quelle del 2008-2009-2010».
Ma la Germania resta sulla sua posizione. «Abbiamo già preso misure notevoli. Ora la questione è come sostenere il credito e per questo c'è il Mes», ha ribadito il portavoce del ministero delle Finanze tedesco, Dennis Kolberg, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a chi domandava se il governo tedesco non intenda fare delle aperture e prendere in esame altri strumenti oltre il Mes nel prossimo futuro.
Il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, però si dice positivo. «Se capovolgiamo la discussione da Mes e Coronabond sugli obiettivi e come finanziarli sono positivo che la strada per trovare un'intesa si può trovare», ha affermato durante la trasmissione Circo Massimo. Per Gentiloni «bisogna finalizzare l'emissione di bond ad una "missione", che può essere quella di finanziare gli obiettivi comuni come "affrontare l'emergenza sanitaria", o creare "un nuovo strumento di garanzia per la disoccupazione e un piano per il sostegno alle imprese"».
«Fare da soli non possiamo permettercelo, così come nessun Paese può. Paesi più forti e più deboli sono accomunati dal fatto che il livello di integrazione ha dato una dimensione delle garanzie ma anche una capacità di export al nostro sistema di imprese che nessuno può permettersi di perdere», ha chiosato.
(Foto: ANSA)
Fonte: Occhi su Salerno
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