Tu sei qui: CronacaLa ditta ‘D'Amico' si trasferisce a Pontecagnano
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 3 gennaio 2002 00:00:00
Un nome che è sinonimo di tradizione e di qualità e che sostiene egregiamente il mercato dei sottoli e sottaceti, alla pari con i marchi più noti a livello nazionale. La ditta «D'Amico» di Cava de' Tirreni ha grosse ambizioni: non più solo commercializzazione dei prodotti con il proprio marchio, ma anche produzione. Novità che necessitano di spazi più ampi rispetto a quelli attualmente disponibili quasi nel cuore del centro metelliano. Capannoni più ampi, per curare tutte le fasi della produzione di verdure ed ortaggi conservati in olio ed aceto. Un progetto seguito dal responsabile e dagli addetti allo Sportello unico del Comune di Pontecagnano Faiano, Giovanni Landi, Ersilio D'Alessandro e Tonino Savino. Soddisfazione viene espressa anche dall'assessore alle Attività produttive, Piero Pettinati.
La futura sede
«Tra giugno e settembre prossimo - dice Felice D'Amico, uno dei titolari della storica ditta - ci trasferiremo a Pontecagnano. A Cava non c'erano possibilità di ampliare la nostra azienda ed abbiamo cercato aree disponibili in altre zone del Salernitano». La ditta D'Amico si trasferirà nell'area del Mattiello a Faiano di Pontecagnano, un'area industriale dismessa, che un'impresa di costruzione sta riattando per accogliere realtà industriali ed artigianali. La ditta «D'Amico» occuperà ben 12mila metri quadri, di cui metà coperti. Un'opportunità che può trasformarsi in occasioni di lavoro. Ora la dittà «D'Amico» conta 20 unità, ma non sono escluse nuove assunzioni. «Per ora non siamo ancora in grado - precisa Felice D'Amico - di quantificare la nuova forza lavoro di cui avremo bisogno. Di certo occorreranno nuove unità nel momento in cui lo stabilimento entrerà a pieno regime». I prodotti «D'Amico» verranno seguiti dal raccolto alla vendita una volta che verrà ultimato il trasferimento a Pontecagnano. La ditta di Cava de' Tirreni è presente sul mercato dal 1968. Fu fondata dai fratelli Francesco e Mario D'Amico, che allora producevano solo alici sfilettate. Ora sono i figli dei due capostipiti, i fratelli Felice e Ciro, con i cugini Francesco e Sabato, a mandare avanti la «baracca», con un fatturato di 30 miliardi l'anno. Buono anche il mercato estero, concentrato soprattutto in Giappone, Australia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti ed America Latina.
Fonte: Il Portico
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