Tu sei qui: CronacaLa Pasqua che ci rende capaci di sfidare ed eliminare le rughe della morte
Inserito da (Redazione), lunedì 15 aprile 2019 11:55:48
di Mons. Orazio Soricelli*
Il cammino quaresimale si proietta decisamente verso la celebrazione della Pasqua.
L'evento della risurrezione del Signore, resta lo spartiacque inedito ed insuperabile della storia di ogni epoca: nessun evento, né prima, né ora, né in futuro riuscirà mai a pareggiare o a superare la sua eccezionalità. Davvero, con esso, "le cose vecchie sono passate ... ecco ne sono nate di nuove"! (2 Cor 5, 17b). In Gesù risorto ne è focalizzata la portata: la morte, apparentemente destinata a fare da dominatrice ultima nell'arco esistenziale dell'uomo, è stata debellata dal Primo dei risorti. Lo scenario del lutto e della rassegnazione passiva, cede il posto allo scenario pasquale della visione del "nuovo cielo" e della "nuova terra (cfr. Ap 21,1a), mai assopiti nel desiderio del cuore umano. La Pasqua, dona linfa nuova, ed energia evangelica alla storia, guarigione allo sguardo miope, rendendo l'uomo capace di imprese di rinnovamento umano e spirituale, a livello personale e comunitario.
Afferrati da Cristo nella sorpresa della Pasqua, si rimane vincolati a Lui, Via, Verità e senso ultimo della Vita. La Pasqua ci rende capaci di sfidare ed eliminare le rughe della morte, ovunque esse provano ad attecchirsi: l'indifferenza, la presa di distanza dagli esuli extracomunitari, lo spirito di sopraffazione e di invidia, ... Uniti a Cristo per rendere effettiva la Pasqua nella concretezza dei bisogni reali: se la morte - la più grande sfida dell'uomo di sempre - è stata vinta, come non poter vincere le grettezze e le chiusure che ostacolano una vera visione pasquale della vita nello scorrere dei giorni? Toccanti, al riguardo le parole di papa Francesco ai giovani pronunciate nel suo discorso a Loreto lo scorso 25 Marzo, con le quali li invita "a percorrere il cammino della pace e della fraternità fondate sull'accoglienza e sul perdono, sul rispetto dell'altro e sull'amore che è dono di sé": è il cammino della Pasqua, di chi lascia vuoti i sepolcri dei derivati dell'egoismo e si avvia a dare contorni di vita nuova al camminare insieme.
A tutti rivolgo l'augurio di una feconda Pasqua, avvalorandolo con le parole espresse dal Pontefice nella sua recente Esortazione Apostolica Post-Sinodale "Christus vivit" ai Giovani e a tutto il Popolo di Dio (n.32): "D'altra parte, Gesù è risorto e vuole farci partecipare alla novità della sua risurrezione. Egli è la vera giovinezza di un mondo invecchiato ed è anche la giovinezza di un universo che attende con «le doglie del parto» (Rm 8,22) di essere rivestito della sua luce e della sua vita. Vicino a Lui possiamo bere dalla vera sorgente, che mantiene vivi i nostri sogni, i nostri progetti, i nostri grandi ideali, e che ci lancia nell'annuncio della vita che vale la pena vivere"!
*arcivescovo Diocesi Amalfi-Cava de' Tirreni
Fonte: Il Portico
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