Tu sei qui: CronacaLa Se.T.A. si fa pubblica
Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 22 dicembre 2010 00:00:00
Scongiurato il rischio liquidazione per la Se.T.A. spa. Il Comune di Cava de’ Tirreni acquisirà il 6,75% delle quote detenute dalla Ge.Se.N.U., socio privato della ormai ex mista. Ieri pomeriggio, infatti, in Consiglio comunale è stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno con il quale verrà evitato, almeno per altri 12 mesi, il pericolo licenziamento per i circa 180 dipendenti della società che si occupa della gestione dei rifiuti sul territorio comunale.
Con tale atto la Se.T.A. spa diventerà una società a capitale interamente pubblico. Una soluzione, quest’ultima, finalizzata ad eludere la “chiusura” imposta dalla legge nazionale di riferimento, ma che allo stesso momento posticipa di un anno il problema dello scioglimento societario.
L’acquisto delle quote della privata Ge.Se.N.U., che si andranno ad aggiungere al 38% già detenuto, costerà all’Ente circa 66mila euro. Acquisto che, però, risulterebbe strettamente collegato al contemporaneo rilevamento di quote da parte del Comune di Nocera Inferiore, che sarebbe chiamato ad affiancare al già posseduto 2,75% una percentuale pari al 42,25%.
In questo modo i Comuni di Cava de’ Tirreni e Nocera Inferiore (che comunque ha un debito di circa 10 milioni di euro nei confronti della società) diventerebbero i soci di maggioranza della Se.T.A. spa con una percentuale pari all’89,50%, mentre il restante 10,50% resterebbe in possesso dei Comuni di San Valentino Torio, Pagani, Scafati, Vietri sul Mare ed Eboli.
Secondo alcune stime, la spesa sinergica per l’acquisizione delle quote della Ge.Se.N.U. da parte degli Enti di Cava e Nocera ammonterebbe a circa 480mila euro. Una dichiarazione d’intenti, tra l’altro, già anticipata durante la conferenza di sabato scorso tenuta a Palazzo di Città dal sindaco Marco Galdi e dal commissario prefettizio di Nocera, Raffaele Cannizzaro.
Intanto, nella vicina cittadina dell’Agro è scoppiata la polemica tra le varie parti politiche, divise sui “ritorni” di una siffatta operazione. Una polemica ulteriormente alimentata dalle proteste dei dipendenti locali, i quali lamentano il mancato pagamento delle ultime mensilità.
Fonte: Il Portico
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