Tu sei qui: CronacaLiszt, Chopin e Beethoven nel week-end di musica da camera a Ravello
Inserito da (Redazione), venerdì 7 settembre 2018 13:58:26
Tutto incentrato su Liszt e Chopin il recital che il pianista Luca Mennella terrà stasera (venerdì 7 settembre) alle 21 nel meraviglioso Complesso Monumentale dell'Annunziata di Ravello.
Il primo brano è tratto dal terzo libro degli Années de pèlerinage, Les jeux d'eau à la Villa d'Este (I giochi d'acqua a Villa d'Este), il più celebre dei sette pezzi di questa raccolta e anche l'unico a richiedere un notevole impegno virtuosistico, indispensabile per rendere la mobilità dei getti d'acqua. Grande sarà l'influenza sui compositori delle nuove generazioni di questa musica dai colori cosi cangianti ed iridescenti, quali Debussy, Respighi e soprattutto Ravel, che farà esplicito omaggio a Liszt utilizzando "jeux d'eau " nel titolo della sua composizione. Seguono poi due pezzi dal ciclo "Harmonies poétiques et religieuses (Armonie Poetiche e Religiose) scritti da Franz Liszt a Woronince (in Podolia, attualmente Ucraina) residenza di campagna della principessa Carolyne von Sayn-Wittgenstein fra il 1845 e il 1852: Bénédiction de dieu dans la solitude e Funérailles.
IL secondo tempo del recital è invece dedicato a Chopin, di cui il pianista napoletano eseguirà la sonata n. 2 op. 35. Chopin scrisse 3 sonate per pianoforte e queste costituiscono il maggiore impegno costruttivo di Chopin, anche se non è possibile classificare in base a schemi e a regole precise la musica di questo artista, che ha lasciato il segno della sua originalissima personalità in tutta la sua opera, dai Notturni alle Ballate, dalle Polacche ai Preludi e agli Studi. La seconda Sonata è nata intorno alla famosissima Marcia funebre che ne costituisce il terzo movimento, composta già nel 1837. In una lettera a Fontana dell'agosto del 1839 Chopin scrive: «Sto componendo una Sonata in si bemolle minore in cui si troverà la Marcia funebre che tu già conosci. C'è un Allegro, poi uno Scherzo in mi bemolle minore e, dopo la Marcia, un piccolo finale, non molto lungo - tre pagine della mia scrittura - in cui la mano sinistra chiacchiera all'unisono con la mano destra». La Marcia funebre, dunque, non è solamente il fulcro della Sonata e la sua pagina più celebre, ma anche la cellula germinatrice che ha condizionato l'intera opera a livello musicale ed espressivo
Ancora protagonista il pianoforte nel concerto che si terrà, ancora all'Annunziata, sabato 8 settembre. Il pianista Alessandro Capone si cimenta in un repertorio impegnativo e improntato a uno stile pianistico fortemente virtuosistico. Si comincia con Ludwig van Beethoven. Composta nel 1800, all'apice della carriera concertistica del genio tedesco, la Sonata op. 22 riflette la gioia di vivere del giovane romantico. Si distingue per la sua spigliata e fresca musicalità, avvertibile sin dall'Allegro con brio costruito su un tema gioioso e ricco di piacevoli modulazioni.
A seguire Capone presenta una suggestiva rassegna di brani di Franz Liszt, nei quali il pianista mette in evidenza le sue riconosciute capacità. Dopo i 6 Grandes études de Paganini transcendantes pour le piano, basati sui 24 Capricci per violino solo, op. 1 di Niccolò Paganini, composti da Liszt nel 1851 con dedica alla pianista Clara Schumann. Capone eseguirà il Valse de l'opera Faust, basato su temi del II atto dell'opera Faust di Charles Gounod. La parafrasi di Liszt è un miracolo di bellezza e di piacevolezza sonora. La struttura è quella della scena dell'opera: durante un ballo popolare all'aperto Faust incontra per la prima volta Margherita, e le rivolge la parola. Il tenero duetto tra i due giovani interrompe dunque il Valzer. Ma l'ascoltatore noterà come la successiva ripresa del Valzer avvenga sotto il segno di Mefistofele, che aveva provocato l'incontro di Faust e Margherita.
Gretchen am Spinnrade, il successivo pezzo in programma, è tratto dalla trascrizione di 12 lieder di Franz Schubert realizzata da Liszt nel 1838.
Capone conclude il recital ancora con Franz Liszt, con il brano Après une lecture du Dante - Fantasia quasi sonata, S161/7. Si tratta di una sonata in un unico movimento, composta da Franz Liszt nel 1849. È stata pubblicata per la prima volta nel 1856 come parte del secondo volume degli Années de pèlerinage (Anni di Pellegrinaggio). Viene considerata uno dei brani più difficili del repertorio pianistico. Ultimo brano della raccolta, "Après une lecture du Dante", prende il motivo ispiratore dalla Divina Commedia, un testo molto amato da Liszt, per una raffigurazione sonora di tre momenti tipici del poema: l'inferno, l'angosciosa supplica dei dannati e l'episodio di Paolo e Francesca. L'intero movimento, che si articola in più tempi, ha l'ampiezza e il respiro di una vera e propria sonata.
Fonte: Ravello Notizie
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