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Lo sgombero della vergogna

Inserito da (admin), lunedì 30 giugno 2014 00:00:00

Sapevamo che ci sarebbe stato un prosieguo dello sgombero, perché lo Stato quando vuole è forte (ma con i deboli, indifesi, poveri cristi incensurati, gente perbene e non affatto pericolosa), ma non immaginavamo un’esecuzione così violenta (degna di uno sgombero di una famiglia camorrista), così come mi è stata riportata, essendo il sottoscritto assente perché impegnato in un processo gravissimo per omicidio presso la Corte di Assise di Napoli. Questi i fatti che saranno narrati agli organi deputati a giudicare (magistratura e governo) circa la liceità delle operazioni esecutive e l’umanità (totalmente assente) delle stesse.

Un blitz con 7/8 macchine e più di 40 uomini, tra cui alcuni facenti parte di un non ben identificato corpo speciale (ci mancavano solo le teste di cuoio), comandati dal Vicequestore e dal comandante dei Vigili Urbani, che irrompono nella casa di Di Domenico, incuranti della presenza di tre ammalati, di cui uno gravissimo: l’anziano genitore, allettato, intrasportabile (come da dichiarazione medica ritenuta non ricevibile, sebbene già nota agli organi inquirenti), collegato 24 ore su 24 ad una bombola d’ossigeno, perché sottoposto ad ossigenoterapia salvavita.

E nonostante il giudice Scermino nel suo provvedimento del 30/05/2014 avesse testualmente scritto «...Suggerendo esclusivamente al prudente apprezzamento del P.M. le cautele necessarie qualora si fosse costretti all’utilizzo della forza», è stato staccato, sicuramente all’oscuro della Procura (almeno si spera), il tubo dell’ossigeno all’anziano Carmine e lo si è fatto sostare privo della bombola per più di trequarti d’ora su una barella, sudato ed al sole, in attesa dell’ordine di trasporto da parte dei dirigenti delle Forze dell’ordine operanti, incerti sul da farsi.

Solo a seguito delle grida dei familiari, preoccupati per la vita del loro quasi 90enne genitore, è stato finalmente ricoverato in ospedale in gravissime condizioni di salute, aggravatesi evidentemente con l’asporto coatto, ed in serio pericolo di vita. L’anziano Carmine, finalmente giunto in ospedale, è stato ricoverato d’urgenza e solo allora sottoposto nuovamente ad ossigenoterapia, con una diagnosi di focolaio di polmonite, inesistente prima dell’asporto.

Nel frattempo lo sgombero è continuato, perfino buttando fuori della porta d’ingresso dell’abitazione le vivande, il vestiario, i medicinali ed addirittura la bombola d’ossigeno. Allucinante! Questi i fatti narratici e filmati che saranno sottoposti agli organi competenti nelle diverse sedi più opportune e competenti, al fine di far vagliare la sussistenza o meno di reati gravissimi e di eventuali responsabili che certamente pagheranno, qualora i fatti di cui sopra narratici saranno accertati e confermati. Nel frattempo l’anziano padre del Di Domenico continua a lottare tra la vita e la morte, lasciando sgomento e con il fiato sospeso un’intera città.

Intanto l’indagato, in attesa di giudizio, paradosso ultimo all’italiana, è stato dalle Forze dell’ordine riconfermato custode della casa dalla quale è stato sgomberato, costretto a dormire in macchina, non solo perché non ha altra casa, ma anche perché e soprattutto deve vigilare che i sigilli non vengano manomessi e la casa non abitata da chicchessia!

Questa sera, intanto, alle ore 18.30, in via Breccelle n. 2, luogo del sequestro della casa della famiglia Di Domenico, è in programma una riunione generale con tutti gli abusivisti cavesi e campani, con l’inizio della mobilitazione generale civile e democratica. Si farà il punto della situazione e si deciderà il da farsi.

Avv. Alfonso Senatore

Fonte: Il Portico

Galleria Fotografica

L'abitazione della famiglia Di Domenico in via Breccelle L'abitazione della famiglia Di Domenico in via Breccelle
Il 90enne adagiato sulla barella Il 90enne adagiato sulla barella

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