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Inserito da Ufficio Stampa (admin), venerdì 10 giugno 2011 00:00:00
Le Associazioni “Davide contro Golia”, “Città Democratica” e “61 Progress”, i Gruppi consiliari “Solo per Cava” e “La Città Nuova” ed il Partito “Italia dei Valori”, che finora hanno condotto la campagna volta ad evitare il presunto danno erariale derivante dalla concessione della Mediateca alla società Marte srl, intervengono per commentare le dichiarazioni del consigliere comunale Giovanni Del Vecchio in ordine alla gara per la gestione della Mediateca.
Del Vecchio, in sintesi, afferma:
1) Non si tratta di una locazione, ma di una concessione che prevede oneri del concessionario, così gravosi da giustificare il canone di €. 1.250,00 al mese, nonostante il palazzo della Mediateca, in pieno centro, abbia una superficie di 2.600 mq.
2) Per gestire la Mediateca si richiede una solidità finanziaria non indifferente, dati i costi d’ingresso (€. 145.000 per l’adeguamento della struttura e €. 30.000 per la sua promozione).
3) La gestione non può essere affidata ad una cooperativa di giovani, come proponeva “Davide (contro Golia)”, perché privi di competenza, sottintendendo che, invece, quella competenza è posseduta dalla società alla quale si vorrebbe affidare la gestione.
4) Insinua infine l’avv. Del Vecchio che ci sarebbero da parte nostra interessi “privati” non meglio identificati, guardandosi bene tuttavia dall’esplicitarli.
Si osserva:
1) Che si tratti di una locazione è dimostrato semplicemente dalla lettera firmata dall’amministratore della società. Infatti l’amministratore della Marte srl scrive di “proporre un canone di locazione da corrispondere al Comune pari a euro 15.000,00 per anno”. Sui costi d’ingresso e su quelli ricorrenti: quelli che Del Vecchio chiama “oneri del concessionario” sono stati denominati “oneri impropri” dal consulente, nominato dal Comune per fare i conti della gestione. Tali oneri sono stati stimati circa 65.000 euro l’anno. Comprensivi di tutte le prestazioni che il gestore dovrà effettuare, annualmente, a favore del Comune. Il consulente ha compreso, nei 65.000 euro annui, anche i costi d’ingresso per l’adeguamento e per la promozione della struttura, ripartendoli, chiaramente nei 15 anni di durata della gestione/locazione. Se il Comune facesse un contratto di locazione della Mediateca ed applicasse gli stessi canoni già concordati per altri immobili sempre comunali, il gestore dovrebbe pagare cifre quanto meno decuplicate, dalle quali scalare gli oneri impropri o del concessionario stimati in €. 65.000.
2) Sulla solidità e sugli enormi costi d’ingresso: a parte che 145.000 euro di costi d’adeguamento e €. 30.000 di promozione, oggi li mette in preventivo chiunque voglia aprire un bar nel centro storico di Cava, non pensando nemmeno lontanamente di chiedere al proprietario del locale di farsene carico. Certamente non si può definire solida una società costituita 8 giorni prima della presentazione dell’offerta, con un capitale sociale di 14.000 euro, di cui solo 3.500 versati, che non bastano nemmeno per pagare 2 stipendi.
3) Sulla competenza professionale, al lettore non sfuggirà che se la società Marte srl si è costituita pochi giorni prima della gara, non può vantare fatturati per milioni di euro o maturato esperienze di gestione di mediateche.
4) L’avv. e consigliere comunale Del Vecchio elude il nodo procedurale di fondo, vale a dire la competenza esclusiva del Consiglio Comunale in materia patrimoniale e di concessione dei servizi pubblici locali. Competenza di cui l’Amministrazione non ha tenuto conto, procedendo senza l’avallo di uno straccio di delibera consiliare e neanche giuntale. Per quanto riguarda le insinuazioni aspettiamo chiarimenti circa gli interessi privati che noi staremmo tutelando.
Ricordiamo che le Associazioni, i Gruppi consiliari ed il Partito Italia dei Valori, hanno scritto al Sindaco ed al Presidente del Consiglio comunale, chiedendo di:
1. annullare la gara, perché la società aggiudicataria non ha dimostrato di avere i requisiti;
2. convocare il Consiglio Comunale per discutere della Mediateca, in quanto il Sindaco ed il dirigente hanno fatto tutto senza le approvazioni di Legge;
3. fare una nuova gara o, ancora meglio, affidare il servizio ad una società comunale.
Le stesse Associazioni, i Gruppi consiliari ed il Partito Italia dei Valori restano in attesa di un riscontro, allo stato non pervenuto.
Fonte: Il Portico
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