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Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 9 agosto 2001 00:00:00
Potrebbe essere illegittima la deliberazione della Giunta comunale n° 255 della seduta dell'11 luglio 2001, pubblicata all'albo pretorio dello stesso mese, che concede l'uso dei locali, ubicati al piano terra della struttura di Santa Maria del Rifugio, a padre Luigi Petrone del convento di San Francesco di Cava de' Tirreni. I locali fanno parte del patrimonio del Comune ed il regolamento per la disciplina dei contratti recita, all'articolo 11, comma 1: «i contratti di alienazione e di locazione di immobili di proprietà comunale devono essere preceduti da pubblici incanti». Nelle modifiche apportate l'8 febbraio 1994, il consiglio comunale ha aggiunto che: «ad eccezione che per le associazioni culturali, sociali e sportive iscritte all'albo non aventi scopo di lucro e con sede operativa nel territorio comunale». La relazione istruttoria della delibera di Giunta recita: «il padre Luigi Petrone del convento di San Francesco ha fatto richiesta per la concessione in uso dei locali indicati in oggetto, per ricostituire l'antica Arciconfraternita della SS. Concezione, avente quale scopo l'attività associativa, culturale e sociale per i giovani».
Un atto, quello dell'amministrazione comunale, che potrebbe rivelarsi illegittimo, in quanto, nell'albo regionale delle associazioni di carattere culturale, non risulta essere iscritta nessuna associazione o arciconfraternita risalente a quella costituita da padre Luigi Petrone. Una circostanza, quindi, che non avrebbe potuto consentire di evitare l'asta pubblica per assegnare i locali in questione, né tanto meno applicare il canone ricognitorio che, da 3 milioni e mezzo mensili, riduce il fitto a 350 mila lire mensili. I vani assegnati sono di 107 metri quadri e sono adiacenti la storica cappella degli affreschi, recentemente restaurata. I locali sono gli stessi che dovevano essere adibiti a sportello bancario con cambio di valuta, in appoggio all'Ostello della gioventù. Ma tale gara è andata deserta, in quanto gli istituti di credito interpellati hanno declinato l'offerta. Per correttezza, l'amministrazione Messina avrebbe dovuto indire una regolare gara di appalto o di pubblico incanto per dare la possibilità alle tante associazioni presenti sul territorio ed iscritte all'apposito albo regionale di avere finalmente una sede. Meritevole l'iniziativa di padre Luigi Petrone, soprattutto per l'opera che svolge a favore degli emarginati e di aggregazione sociale, ma l'ente comunale non può prescindere da regole e norme che democraticamente si è dato. Ancora uno scivolone dell'amministrazione di centro destra su provvedimenti amministrativi e legali. Da rilevare che numerose associazioni sono alla ricerca di una sede. Come la Rondine, che si occupa di assistenza ai disabili e, nonostante le promesse ricevute, non ha mai ottenuto locali più adeguati per poter aumentare l'assistenza ai tanti disabili che ne hanno fatto richiesta.
Fonte: Il Portico
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