Tu sei qui: CronacaMinacce a Senatore, la pista porta a Bologna
Inserito da (admin), lunedì 11 aprile 2005 00:00:00
I Carabinieri avrebbero già raccolto elementi interessanti nell'indagine avviata per identificare gli autori della lettera minatoria recapitata nei giorni scorsi allo studio legale dell'avvocato Alfonso Senatore. Il leader di Alleanza Italia, per nulla spaventato, aveva fotocopiato la missiva ed inviato un esposto ai militari, diretti dal comandante Paolo Mannino. Le minacce sono chiare ed inequivocabili, anche se gli inquirenti ritengono che il professionista cavese non corra alcun pericolo. Nella missiva l'autore, della provincia di Reggio Emilia, scrive: «Stanco di essere preso in giro da voi mafiosi e sporchi meridionali vi comincio a torturare come fate voi...ve la farò pagare cara». In queste ore i primi sviluppi. Senatore ha rivelato di aver seguito quattro processi nel Nord Italia, uno in particolare nella zona di Bologna. Secondo l'avvocato, la sua attività professionale legata a quella politica sarebbero all'origine di questa lettera. «Non sono preoccupato - precisa - ma credo che questo episodio non debba essere sottovalutato. E' il segnale del malessere che colpisce il nostro Paese». Senatore ha anche riferito di circostanze sospette, in qualche maniera collegate al contenuto della lettera, registratesi nel corso dei processi. «Nei procedimenti a carico di miei assistiti meridionali, la stessa accusa ha avuto atteggiamenti oltraggiosi. I miei clienti venivano etichettati come incolti, selvaggi, meridionali, e per questo mafiosi o camorristi. Un linguaggio di chiara matrice leghista, che io da meridionalista convinto ho sempre combattuto». Stando alla ricostruzione fornita da Senatore, la data della lettera non sarebbe casuale, ma dettata da un disegno preciso: «È un segnale preciso alla luce degli ultimi risultati elettorali. Il desiderio dell'elettorato di un grande centro, con all'interno una destra sociale, ed ancora la divisione del Paese che aleggia con la riforma della Costituzione (che spero non vada in porto), l'appiattimento della destra di Fini e quella nostalgica della Mussolini, sono tutte premesse che hanno potuto innescare una reazione pericolosa. Ripeto, non sono preoccupato. Anzi, proprio in occasione di questo episodio, chiedo che la Lega venga sciolta con un provvedimento legislativo perché illegale». Intanto, i Carabinieri hanno avviato indagini discrete: vogliono evitare allarmismi. Stando alle prime indiscrezioni, la pista più accreditata sarebbe quella di un folle. Secondo i militari, nelle ultime settimane sarebbero state recapitate in città circa un centinaio di lettere in fotocopia (dello stesso tono di quella inviata all'avv. Senatore), utilizzate come una sorta di volantinaggio.
Fonte: Il Portico
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