L'accusa è di aver molestato sessualmente una studentessa minorenne, adescata su una panchina dei giardinetti pubblici di Santa Lucia. Questa mattina, un operaio cavese, accusato di violenza carnale, tornerà in aula per conoscere la sentenza dei giudici della II Sezione penale, che dovranno pronunciarsi dopo aver ascoltato la requisitoria del pubblico ministero. Lo scorso 12 novembre, l'uomo, V.R., difeso dall'avvocato Pierpaolo De Notaris, si era difeso per la prima volta dall'inizio del processo, esibendo una serie di buste paga che servirebbero a smentire, secondo l'imputato, quanto afferma la presunta vittima circa le modalità ed i luoghi degli incontri. L'uomo ha raccontato che, nel periodo nel quale vengono collocate le sue presunte molestie, era stato assunto da una ditta di Pertosa per un lavoro che lo teneva lontano da Cava dal lunedì al venerdì, dalle 8 di mattina alle 20. La difesa ha, inoltre, affermato che, nel periodo preso in esame nell'inchiesta, i giardinetti di Santa Lucia erano ancora chiusi per lavori. L'imputato ha, dunque, fornito la sua ricostruzione sulle accuse lanciate dalla giovane. A suo dire, si tratterebbe di una vera e propria ritorsione nei suoi confronti per non aver concesso un prestito al padre. Questa mattina la pubblica accusa proporrà la requisitoria e poi ci sarà la sentenza.