Ritorna la Festa di Montecastello. E con essa la tradizione, la fede ed il folklore, elementi principi di quella che viene definita la "festa dei cavesi", di cui quest'anno ricorre il 350° anniversario. Montecastello è una festa nei cuori di tutti e l'amore per essa si trasmette di padre in figlio, di generazione in generazione. È il ricordo di una grande sventura che si abbatté su Cava de'Tirreni e sul Regno di Napoli, la peste. Ma è anche l'esaltazione di un atto di fede del cavese, quello nel Santissimo Sacramento.

E la festa prende l'avvio proprio da quella benedizione che i parroci dell'Annunziata con l'ostensorio impartirono alla città, chiedendo al Signore di difenderla dal male. E da allora, da quel lontano 1656, il gesto si ripete annualmente con la stessa fede e lo stesso amore. «Che la festa sia l'opportunità di crescita della fede», ha scritto l'Arcivescovo di Cava-Amalfi, Mons. Orazio Soricelli. «La Festa di Montecastello rappresenta un appuntamento significativo nello scandire del tempo della Città di Cava», sottolinea il commissario straordinario Antonio Reppucci.

La festa del monte sacro prenderà l'avvio domenica 18 giugno con la Santa Messa nella Concattedrale di Cava e la processione eucaristica. Da lunedì 19, poi, prenderà vita l'itinerario gastronomico al Borgo, con animazione di figuranti del Seicento, che durerà per tutta la settimana. Mercoledì 21, alle 20.30, Staffetta da Montecastello allo stadio comunale. La conclusione alle 21, con la fiaccolata di tutti i soci dell'Ente Montecastello lungo le vie del Borgo. Giovedì 22 processione e benedizione dal Castello; venerdì 23 rappresentazione coreografica della Festa; sabato 24, infine, la benedizione dei Trombonieri ed il clou alle 23, con lo spettacolo pirotecnico. Un evento atteso da tutti i cittadini, per i suoi giochi di luci e colori.