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Cronaca

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Napoli, si reca in commissariato per il permesso di soggiorno e scopre di essere condannato a 30 anni

L'uomo è stato ritenuto capo di una banda di narcotrafficanti e condannato per 450 capi di imputazione

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), lunedì 31 luglio 2023 10:48:18

Issakà Hashimu, un cittadino ghanese nato nel 1975, si reca al commissariato per fare le pratiche per il permesso di soggiorno e scopre di essere stato condannato a trent'anni di reclusione in quanto ritenuto capo di una banda di narcotrafficanti e condannato per 450 capi di imputazione.

La storia di Issakà Hashimu è stata raccontata dal quotidiano "Il Mattino".

Nel 2002, viene avviata un'inchiesta su una gang di narcotrafficanti, in cui Issakà Hashimu viene considerato un elemento chiave. Nel 2004, dopo essersi separato dalla moglie e aver avuto un figlio, lascia l'Italia e torna in Africa. Dopo alcuni anni, le forze dell'ordine vanno a notificare una misura cautelare alla sua convivente, ma non lo trovano e non le rivelano i motivi del blitz. Nel frattempo, Issakà Hashimu vive in Africa all'oscuro del fatto di essere ricercato dalla magistratura italiana. Viene condannato a 30 anni di reclusione in sua assenza, affrontando 451 capi di imputazione che lo accusano di essere il responsabile di un'organizzazione di narcotraffico.

La svolta avviene quando Issakà Hashimu decide di fare ritorno in Italia per rivedere suo figlio. Non solleva sospetti nemmeno alla dogana. Dopo alcuni giorni trascorsi a Napoli e Caserta, si reca al commissariato per iniziare le pratiche per il permesso di soggiorno. È in quel momento che viene arrestato e gli viene notificata la sentenza di condanna a trent'anni di reclusione. Inizia un lavoro difensivo che prevede il recupero degli atti e la ricostruzione del processo a un fantasma che ignorava di essere sotto inchiesta e accusato di un reato così grave.

La corte di appello di Napoli ha recentemente disposto la rescissione del giudicato, accogliendo il lavoro difensivo dei penalisti Giacomo Pace, Alessia Spanò e Salvatore Somma.

Fonte: Positano Notizie

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