Tu sei qui: CronacaNapoli, un fallimento dalle cause remote
Inserito da Lello Pisapia (admin), lunedì 18 giugno 2001 00:00:00
18 anni: tanto hanno atteso i tifosi della Roma per riassaporare il gusto della vittoria. Molto meno, invece, un anno appena, è bastato ai tifosi del Napoli per vivere l'ennesima umiliazione di una storia calcistica sempre costellata, tranne l'era Maratona, da cocenti delusioni. Una retrocessione, quella del Napoli, annunciata da tempo, frutto di strategie e scelte sbagliate. Un susseguirsi di errori che ha reso inevitabile un verdetto crudele, ma quanto mai giusto. Il fallimento del Napoli, però, non rappresenta che la "ciliegina finale" di una stagione calcistica disgraziatissima per quasi tutte le squadre campane. La Salernitana, a conclusione di un campionato mediocre, ha conquistato solo nelle ultime partite la permanenza in Serie B, a fronte di ambizioni iniziali del tutto diverse. In serie C/1 la Nocerina ha vissuto una stagione contraddittoria e sofferta, culminata con un'incredibile retrocessione maturata contro una squadra di caratura inferiore. In Serie C/2, poi, il fallimento campano è stato suggellato dalla Turris e dalla Cavese, costrette a subire l'onta di ritornare nel calcio dilettantistico. Un panorama desolante, completato dal campionato anonimo disputato da quasi tutte le altre squadre scampate alla retrocessione.
Fatalità? Congiuntura di circostanze sfavorevoli? No, un fallimento simile non può giustificarsi accampando scuse pretestuose. E' quello che sta facendo, ad esempio, il presidente del Napoli Corbelli, che sembra intenzionato a portare tutto e tutti in tribunale. La vittoria del Verona a Parma (tra l'altro ininfluente ai fini della retrocessione partenopea); lo scandalo passaporti; addirittura la mancata contemporaneità delle partite dell'ultimo turno per le, comunque vergognose, invasioni festanti dei tifosi: se la stessa caparbietà e lo stesso impegno con cui il signor Corbelli sta cercando in tutti i modi, tra l'altro riuscendovi egregiamente, di rendersi ridicolo fossero stati durante la stagione messi a disposizione del Napoli, beh, probabilmente ora non ci sarebbe stato bisogno di ricorrere a pretesti e giustificazioni quasi puerili...
Proprio la vicenda del signor Corbelli ci suggerisce un'amara riflessione: quello italiano è proprio un popolo strano, capace, comunque, di adattarsi immediatamente all'ambiente circostante. Altrimenti non si comprenderebbero i motivi di fenomeni strani: quello, ad esempio, di tanti meridionali, da tutti etichettati come "scansafatiche", che, trapiantati in un contesto diverso (vogliamo dire settentrionale?), abbandonano di colpo vizi ed abitudine ataviche, riuscendo, così, con la loro creatività, abbinata finalmente ad un pizzico d'impegno e di costanza, ad emergere ed affermarsi. Ma il processo inverso merita ugualmente di essere considerato: sarà il sole, sarà la nostra cucina, non lo sappiamo con precisione, ma non è raro assistere a fenomeni di "meridionalizzazione" (nel senso peggiore del termine) di uomini sbarcati qui dal Nord per esportare una mentalità vincente ed un'organizzazione affidabile. Superficialità, totale assenza di programmazione, costanza ed impegno non sempre ottimali: sono i difetti che riusciamo a trasmettere con grande facilità. Se tutto ciò non viene adeguatamente compensato da quel pizzico di genialità e di creatività che ci contraddistingue, allora la miscela che ne risulta è davvero desolante: Corbelli docet...
Il totale fallimento delle squadre campane, quindi, non può imputarsi a fattori contingenti; esso rappresenta lo specchio fedele di un modo quanto meno originale di gestire determinate situazioni. Progettazione lungimirante, chiarezza nella distribuzione di ruoli e responsabilità, coerenza e fermezza nel rigettare qualsiasi condizionamento esterno: se una squadra campana è retrocessa pur in presenza di tali elementi, beh, solo in questo caso ci si può, forse, appellare alla sfortuna ed alla casualità. Noi la nostra valutazione l'abbiamo gia fatta e, purtroppo, non ci sembra di scorgere le caratteristiche testé citate nell'operato dei "nostri" dirigenti. Provate anche voi a riflettere con attenzione; vi renderete conto che non sarà così facile smentirci...!!!
Fonte: Il Portico
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