Tu sei qui: CronacaNasce per salvare il fratellino malato
Inserito da (admin), lunedì 4 agosto 2003 00:00:00
Un atto d'amore per aiutare la scienza a guarire un bambino di 9 anni. Due coniugi di Sarno, in provincia di Salerno, hanno fortemente voluto un terzo figlio per permettere il prelievo delle cellule staminali e tentare, così, di salvare il loro secondogenito dalla forma più grave di anemia mediterranea, la "thalassemia mayor" o "morbo di Cooley". L'unione di Fernanda Toma ed Alfredo Catalano 11 anni fa fu allietata dalla nascita di Mario Alberto, oggi un ragazzino perfettamente sano. Dopo due anni, venne alla luce Armando e per i genitori fu un colpo durissimo. Chiara ed inequivocabile la diagnosi dei medici poco dopo la nascita: il bimbo era affetto da anemia mediterranea e nella sua forma peggiore, quella del "morbo di Cooley". Dopo anni di terapie e viaggi della speranza nei maggiori centri specializzati, Fernanda ed Alfredo tentano la carta della nuova frontiera della medicina: le cellule staminali. Per utilizzare al meglio, però, le potenzialità delle cellule totipotenti ed assicurarsi la piena compatibilità, decidono che a dare la speranza ad Armando sia la sua stessa famiglia. E così, Fernanda sceglie la strada della terza gravidanza. Un neonato che nel momento stesso della nascita avrebbe regalato la speranza di una vita migliore al suo fratello più grande. Un gesto d'amore compiuto nel primo attimo di vita. Dopo nove mesi, all'ospedale di Cava de' Tirreni nasce Ilaria, una splendida bimba di 3 chili e 830 grammi e di ben 50 centimetri di lunghezza. L'équipe del primario Gennaro Guarino pilota il parto in maniera spontanea e riesce a prelevare dal cordone ombelicale ben 170 grammi di sangue, che viene immediatamente trasferito all'ospedale "Pausillipon" di Napoli, dove funziona la "banca del sangue cordonale". Il prelievo è andato a buon fine per quanto riguarda la sterilità del campione. Le cellule, infatti, hanno bisogno, per poter svolgere la loro funzione successiva, di non subire alcun processo di contaminazione. Ora, dopo tutti i test di compatibilità e dopo il trattamento delle cellule staminali, si attende il trapianto sul fratellino maggiore. Ed è proprio questo che preoccupa maggiormente i genitori. «Non abbiamo ancora ricevuto la conferma della compatibilità - spiega Alfredo Catalano - quindi la battaglia per noi è solo agli inizi. Una battaglia dura, al momento, fatta di viaggi della speranza ogni 21 giorni per le trasfusioni. La decisione di avere Ilaria è stata solo nostra e, così come Dio ha voluto donarcela sana, speriamo che lei riesca a donare la salvezza al fratello». 800 chilometri ogni 21 giorni: è lungo il viaggio della speranza che da anni i genitori di Armando compiono fino a Casarano, in provincia di Lecce, dove sottopongono il loro bambino alle trasfusioni necessarie per garantirgli una vita apparentemente normale. Ora, però, questi viaggi potrebbero finire, o almeno, c'è la speranza che finiscano. Se la compatibilità sarà completa, per Armando si aprirà la strada del trapianto e, con esso, il traguardo della salvezza.
Fonte: Il Portico
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