Avevano lasciato l'ospedale di Castellammare solo qualche giorno fa e non sapevano che il loro bambino di appena 10 giorni di vita era affetto da una grave malformazione cardiaca, che può portare alla morte. Nella notte uno scompenso cardiaco lo ha trascinato in uno stato di choc che gli poteva essere fatale. Ma l'intuito dei medici del reparto di Pediatria dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" gli ha salvato la vita. Dagli esami hanno riconosciuto una coartazione dell'aorta, volgarmente detto "restringimento del dotto": il bambino è stato immediatamente intubato. Collegato ad un ventilatore, è stato trasportato a bordo di un'ambulanza al "Monaldi" di Napoli, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d'urgenza. È accaduto la scorsa notte. Era da poco trascorsa l'una quando al Pronto Soccorso dell'ospedale arriva una coppia di coniugi cavesi. Sono disperati, il loro bambino di appena 10 giorni sta male: respira a fatica, suda ed è in evidente stato di choc. I medici della divisione di prima emergenza, diretta dal primario Carlo Sica, si accorgono che le condizioni sono gravissime. Viene allertata la divisione di Pediatria: l'équipe, diretta da Basilio Malamisura, esegue una serie di esami per cercare di strapparlo alla morte. Un medico intuisce che la causa del malore è una malformazione cardiaca non diagnosticata. Si tratta di coartazione dell'aorta. «Un restringimento congenito dell'aorta, la principale - spiegano i medici cavesi - e più voluminosa arteria del nostro organismo, che rappresenta il passaggio d'obbligo del sangue ossigenato prima che questo venga distribuito ai vari settori del corpo». Per salvarlo l'unica strada è l'intervento chirurgico d'urgenza. Il bambino viene immediatamente intubato e collegato ad un ventilatore che lo aiuta a respirare. Nella stessa notte viene trasportato al "Monaldi" di Napoli, per sottoporlo al delicato intervento che gli salverà la vita.