Tu sei qui: Cronaca«No ai distacchi dell'acqua ai morosi», proposta di mozione in Consiglio
Inserito da (admin), martedì 1 aprile 2014 00:00:00
Ieri mattina, lunedì 31 marzo, via pec, unitamente ai colleghi consiglieri comunali Michele Mazzeo ed Enzo Bove, ho inoltrato al Presidente del Consiglio Comunale, Avv. Antonio Barbuti, la seguente richiesta:
«Sig. Presidente, notizie di stampa (tra gli altri La Città 5.10.13; Il Vescovado 13.11.08; Positano News del 28.3.14) indicano che in alcuni Comuni in cui il servizio idrico integrato è fornito da Ausino Spa, società di cui il Comune di Cava de’ Tirreni è socio di maggioranza, si sta procedendo al distacco del servizio agli utenti morosi. Pertanto i sottoscritti Luigi Gravagnuolo, consigliere comunale gruppo consiliare Città Democratica, Michele Mazzeo, consigliere comunale Partito Comunista, e Vincenzo Bove, consigliere comunale Cava Millennio, chiedono di sottoporre all’esame della prossima seduta di Consiglio Comunale, previo esame istruttorio in Commissione Consiliare, la presente mozione.
Proposta di Mozione in Consiglio Comunale
PREMESSO CHE
- il distacco di un’utenza è un atto estremamente grave in quanto toglie l’uso del minimo vitale di acqua indispensabile alla sopravvivenza;
- tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche, non mercificabili e costituiscono una risorsa che deve essere salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà;
- non devono essere eseguiti distacchi ad utenti anche se morosi nei pagamenti, lasciando così senza un bene primario decine di famiglie tra cui anziani e bambini, bensì deve essere concesso il minimo vitale di sopravvivenza;
- inoltre non devono essere operati distacchi ad utenti che si sono rifiutati di pagare avendo aderito alla campagna di “Obbedienza Civile” lanciata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua dopo la vittoria referendaria;
- la grave situazione economica in cui versa il Paese e non da meno il nostro territorio, dove molti cittadini hanno perso il posto di lavoro, ha costretto molte famiglie nella condizione di grave disagio, tanto da non essere più in grado di far fronte al pagamento delle utenze domestiche (acqua, gas e luce);
- l’esito abrogativo dei referendum si è prodotto da luglio 2011, in quanto il risultato è stato sancito con i Decreti del Presidente della Repubblica 18 luglio 2011 n. 113 e n. 116, pubblicati in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 167 del 20 luglio 2011;
- il Consiglio di Stato con il parere n. 267 del 25 gennaio 2013 sostiene che il criterio dell’adeguatezza della remunerazione dell’investimento, a partire dal 21 luglio, è stato applicato illegittimamente poiché in contrasto con gli effetti del referendum del 12 e 13 giugno del 2011;
- il pronunciamento referendario ha valore di legge ed è pertanto da ritenersi fonte di diritto primario, al rispetto del quale sono tenute anche le S.p.A. come appunto Ausino, come confermato dalle recenti sentenze del Giudice di Pace di Chiavari (n. 255/2013) e del Giudice di Pace di Arezzo (n. 438/2013);
CONSIDERATO CHE
- il principio dell’accesso all’acqua come diritto fondamentale di ogni persona, secondo criteri di parità sociale e di solidarietà, è stato, altresì, recentemente ribadito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Risoluzione ONU del 29 luglio 2010);
- anche la giurisprudenza si è più volte espressa contro l’interruzione del servizio idrico per le utenze domestiche, sulla base del principio che, anche laddove fosse conclamata la morosità, «la sospensione della fornitura di un bene primario come l’acqua appare sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario» (Esempi: Decreto del Tribunale di Bari 09/09/2004; Ordinanza Tribunale di Enna, Provvedimento del Tribunale di Tempio Pausania, sezione staccata di Olbia, del 06-07-2012) e che la pratica dei distacchi per morosità è stata dichiarata “vessatoria” con sentenza del Tribunale di Latina 31/10/2006;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
- un’Amministrazione comunale ha il dovere di garantire ai propri cittadini l’accesso ai diritti primari, tra cui l’acqua;
- è opportuno che l’Amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni (Sa), che è socio di maggioranza di Ausino Spa, non si faccia corresponsabile e rigetti comportamenti vessatori come sopra descritti;
Il CONSIGLIO COMUNALE DI CAVA DE’ TIRRENI IMPEGNA IL SINDACO E LA SUA GIUNTA
- ad intervenire con atto politico efficace sulla questione dei distacchi idrici per morosità, nonché per Obbedienza Civile, affinché Ausino Spa desista da una pratica lesiva di un diritto umano su tutto il territorio di sua competenza;
- all’apertura di un tavolo istituzionale che si ponga l’obiettivo di avviare un confronto rigoroso con i cittadini ed i Comitati Acqua Bene Comune Cava ed Acqua Bene Comune Ausino sui gravi problemi sopra sollevati».
Luigi Gravagnuolo
Fonte: Il Portico
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