Tu sei qui: Cronaca«Non abbiamo denaro per curare nostra figlia»: coppia di Cava scrive a a De Luca
Inserito da (redazioneip), lunedì 22 giugno 2020 08:45:21
Eugenio Manzo e Matilde Memoli, coppia residente a Cava de' Tirreni, attende un risarcimento pari a circa tre milioni di euro per i danni subiti dalla loro bambina a seguito di un ricovero al"Cardarelli". Non riusciti nel loro intento, i due, attraverso una lettera, hanno scritto al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiedendogli di intervenire personalmente. A riportare la notizia è "Le Cronache".
«La riteniamo- si legge nella lettera -l'unica persona realmente in grado di poter risolvere le problematiche che riguardano nostra figlia e perché Lei è persona, da sempre, vicino alle esigenze della gente ma anche perché, dopo tanti anni di sofferenza in silenzio e battaglie in Tribunale sostenute grazie alla gratuita assistenza del nostro avvocato, le nostre condizioni economiche - io ormai dal 2005 non lavoro più per prestare assistenza ad Arianna e mia moglie, Matilde, è dipendente, part time, di una casa di cura per anziani, - non ci consentono più di offrire a nostra figlia l'assistenza continuativa oltre che il minimo delle cure di cui abbisogna, anche al solo fine di tentare di lenire le grandi sofferenze cui è quotidianamente sottoposta".
Dall'epoca, benché tale pronuncia sia, com'è noto, immediatamente esecutiva e nonostante i reiterati solleciti formulati dal nostro difensore, avvocato Mario Cicchetti di Rieti, alla Direzione dell'Azienda sanitaria, quest'ultima ha ritenuto di non ottemperare all'ordine del Giudice, proponendo, altresì, appello la cui prima udienza del giudizio si celebrerà il prossimo 25 giugno. Tra le altre cose, è stata chiesta la sospensione del pagamento di quanto dovuto in favore di nostra figlia a titolo di risarcimento del danno.Non possiamo non evidenziarLe che, a tutt'oggi, neanche una minima somma a titolo di anticipo è stata da loro versata in favore di nostra figlia per consentirle il minimo delle cure e dell'assistenza di cui necessita ormai da anni e delle quali la Direzione dell'Azienda è perfettamente al corrente».
«Le saremmo, pertanto, infinitamente grati se potesse sollecitare alla Direzione dell'Azienda il pagamento di quanto dovuto in favore di nostra figlia. Nell'eventualità che ritenesse di avere bisogno di ulteriori delucidazioni ci rendiamo, sin d'ora, disponibili a raggiungerla nel suo ufficio insieme al nostro avvocato. Certi di poter contare sul Suo interessamento, porgiamo i nostri più distinti ossequi», conclude la coppia.
Fonte: Il Portico
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