L'avvocato Marcello Giani, difensore di Vincenza Dipino, su cui ricadrebbero le responsabilità dell'assassinio di Patrizia Attruia il cui cadavere era stato rinvenuto lo scorso 27 marzo ha ritirato richiesta di riesame del caso. La rinuncia è motivata dal fatto che ad oggi non sono ancora disponibili tutti i risultati autoptici effettuati sul cadavere della vittima anche dai Carabinieri del RIS.

Giani immaginava che i consulenti tecnici potessero depositare i risultati entro oggi, ma sembrerebbe che bisognerà attendere almeno fino alla fine del mese. Le integrazioni scientifiche ai dati sommari già in possesso degli investigatori potrebbero risultare determinanti per stabilire l'orario preciso in cui la vittima sarebbe stata strangolata (il lasso di tempo si stringe tra le 22 di mercoledì 25 marzo e la tarda mattinata del giorno seguente), se il reato sia stato commesso dalla Dipino allo scopo di difendersi (all'atto dell'arresto presentava evidenti graffi al volto) e soprattutto se al momento della lite in casa si trovasse sola con la vittima.

Tutte domande a cui l'unica indiziata finora non avrebbe ancora dato risposte convincenti anche a causa della sua condizione psicoemozionale. Stando a quanto appreso, dal carcere Enza Dipino, che trascorre le sue giornate in solitudine mangiando poco e piangendo, chiede di sapere quando potrà tornare a casa. Con ogni probabilità ancora non si sarebbe resa conto della gravità della situazione, anche perché ancora disorientata per l'ambiente in cui si trova in seguito all'arresto.