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Parricidio, condanna bis per Avagliano

Inserito da Il Mattino (admin), martedì 25 febbraio 2003 00:00:00

Confermata in Corte d'Assise la condanna in primo grado per Rosario Avagliano, il giovane di Santa Maria del Rovo accusato di aver ucciso il padre nel bagno di casa il 21 dicembre del '98, condannato a 4 anni e 8 mesi di carcere perché ritenuto seminfermo al momento dell'omicidio. Ieri mattina, il collegio giudicante ha rigettato il ricorso in appello, presentato dall'avvocato salernitano Pierpaolo De Notaris. La tesi della difesa era volta a dimostrare la presenza di alcune discrepanze tra le due testimonianze rese dal giovane: la prima, subito dopo l'omicidio, e quella successiva, saltata fuori nel corso delle indagini. Le due dichiarazioni avrebbero portato ad una diversa ricostruzione del delitto, catalogato in primo grado come morte per asfissia meccanica, provocata dallo sfondamento della cassa toracica. Nell'udienza di ieri, però, i giudici togati hanno respinto il ricorso, confermando la condanna di primo grado, peraltro già riduttiva rispetto al reato contestato, per il quale è prevista la condanna all'ergastolo. La storia di Rosario colpì l'intera città ed interessò le cronache nazionali. Secondo le testimonianze venute fuori durante le indagini, il giovane, affetto da una paralisi ostetrica al braccio, aveva vissuto da sempre sotto l'ala protettrice della madre. Più volte nel corso degli anni, gli stessi condomini, riunitisi all'indomani del delitto in un comitato di difesa, avevano assistito a scene di violenza perpetuate dal padre, alcolista e con problemi psichiatrici, nei confronti della consorte. Una rabbia sfociata contro il figlio, una volta venuto a mancare lo scudo materno dopo la morte della donna. «L'unico nome che conosceva per chiamarmi era sturpiato»: questa è la dichiarazione più volte ripresa nei verbali del processo. E proprio quella parolina avrebbe provocato il gesto di follia della sera del 21 dicembre. Oggi, a cinque anni di distanza, viene confermata la condanna. Solo nei prossimi giorni verrà depositata la motivazione.

Fonte: Il Portico

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