Due ostetriche di Rimini, rispettivamente di 45 e 37 anni, sono indagate per omicidio colposo a seguito della morte del piccolo Alessandro, avvenuta tra il 3 e il 4 novembre del 2022.

Come scrive FanPage, il neonato, uscito dall'utero della mamma dopo 30 ore di travaglio, è morto soffocato ancor prima di venire al mondo. Le due ostetriche sono state denunciate dai genitori del bimbo.

Secondo l'avvocato della coppia, Piero Venturi, le due donne avrebbero commesso irregolarità e leggerezze nelle ore del travaglio. La mamma di Alessandro, di comune accordo con il marito, aveva contattato le due ostetriche per far nascere il bambino in casa e avviato il percorso burocratico per ottenere le autorizzazioni dell'Ausl.

Durante la gravidanza non si erano verificati problemi, tanto che la ginecologa aveva rilasciato il nullaosta, convinta che fosse un parto a basso rischio, anche se le due ostetriche avevano sottolineato alla partoriente che il feto era in una posizione anomala e che andava riallineato con una manovra specifica. Il giorno del parto, la donna era stata tenuta in casa per oltre 30 ore nonostante il marito avesse proposto di portarla in ospedale, preoccupato dalla situazione. Inizialmente, le due ostetriche avevano insistito affinché la partoriente restasse a casa, ma verso le 6:30 del 6 novembre, a seguito dei dolori lancinanti, la donna è stata portata in ospedale, nel reparto di ginecologia in auto, violando il protocollo che richiedeva l'intervento dell'ambulanza. All'arrivo in ospedale, però, era ormai troppo tardi.