Non ce l'ha fatta Pietro, il 15enne di Capaccio Paestum trovato in fin di vita lunedì sera sul ciglio di una strada nei pressi della sua abitazione, ricoverato da lunedì all'ospedale San Giovanni Di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno.

Anche gli ultimi accertamenti sanitari hanno dato esito negativo, confermando l'assenza di ogni minima speranza. Le gravi ferite cerebrali riportate si sono rivelate fatali.

In un gesto di profonda generosità, i genitori del ragazzo hanno dato il consenso all'espianto degli organi, che saranno donati ad altri giovani in attesa di trapianto. Un atto d'amore che restituisce un po' di luce nel buio della tragedia.

Intanto, restano aperte le indagini dei carabinieri della compagnia di Agropoli, coordinate dalla Procura di Salerno, per chiarire le circostanze ancora misteriose che hanno portato al ferimento del ragazzo. L'unico elemento certo, al momento, è che non si sarebbe trattato né di un'aggressione né di un incidente stradale.

Tutte le piste restano aperte, mentre gli investigatori stanno analizzando anche le conversazioni presenti nel cellulare del ragazzo per ricostruire i momenti precedenti al drammatico ritrovamento, avvenuto la sera di lunedì 31 marzo. Pietro era in una pozza di sangue, ma nessuna dinamica risulta ancora chiara.

La famiglia si è affidata all'avvocato Carmine Sparano per l'assistenza legale. Non è escluso che nelle prossime ore venga disposta l'autopsia, che potrebbe offrire ulteriori elementi utili a comprendere cosa sia realmente accaduto.

Dal palazzo di giustizia filtra massimo riserbo, trattandosi di un caso che coinvolge un minore e che sta scuotendo profondamente l'intera comunità. Restano aperti molti interrogativi e, al momento, nessuna risposta definitiva. Ma si attendono sviluppi nei prossimi giorni.

(Foto: Massimiliano D'Uva)

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