Non vogliono essere spettatori passivi del loro futuro, gli occupanti dei prefabbricati leggeri, e si organizzano in un comitato di lotta. «Il nostro obiettivo - afferma il presidente del comitato, Salvatore Avella - è di collaborare con gli organi preposti per la predisposizione dei piani di sgombero, finalizzati alla rimozione dei prefabbricati. Abbiamo chiesto al commissario prefettizio, Pasquale Napolitano, di tenerci in debita considerazione e di partecipare a tutte le riunioni tecniche e gli incontri che si terranno, per la programmazione degli interventi necessari allo smantellamento dei containers e la costruzione dei nuovi alloggi, nell'ottica di risolvere ogni problematica che potrebbe sorgere nel momento in cui dovremo lasciare le nostre attuali abitazioni, per consentire la costruzione delle palazzine». Una popolazione di circa 420 famiglie soffre dei disagi di abitare in fatiscenti prefabbricati, a rischio amianto da oltre 20 anni. Pochi i terremotati storici, ma tutti risultano assegnatari di un nuovo alloggio, che entro un paio di anni sarà realizzato dove ora insistono i campi containers. 11 i componenti del comitato di lotta: Loredana Ranieri, Nicola Focarelli, Franca Carotenuto, Anna Casaburi, Amedeo Ragosta, Liberata Fimiani, Mariagrazia Ferraioli, Natale Faiella, Mario Santoriello, Nicola Ronca (segretario), Salvatore Avella (presidente).