Tu sei qui: CronacaProcesso ingegner Marini: rigettata richiesta di reintegro al Comune di Amalfi. Pagherà spese
Inserito da (redazionelda), giovedì 26 marzo 2015 19:08:11
Il Tribunale di Salerno - sezione Lavoro - ha rigettato la richiesta di reintegro dell'ex capo dell'ufficio tecnico di Amalfi, l'ingegnere Aristide Marini, il cui contratto con il Comune fu annullato dal commissario prefettizio il 30 dicembre scorso. Il giudice del lavoro, Irma Musella ha sciolto stamani la riserva dell'udienza del 13 marzo scorso, rendendo note le motivazioni.
"Ogni rapporto di lavoro instaurato dal Comune con il ricorrente (Marini ndr) in forza all'articolo 110 comma 1 del TUEL - si legge dal dispositivo - è definitivamente venuto meno con la cessazione del mandato sindacale del conferente sindaco Del Pizzo, cessato dalla carica nel mese di dicembre 2014, anche in applicazione di quanto disposto dall'articolo 110 comma 3 del Tuel".
Marini, inoltre, è stato condannato al pagamento delle spese processuali di oltre 2mila euro.
Il contratto che legava l'ex responsabile al Comune fu annullato dal commissario prefettizio, Giuseppe Castaldo, a sole tre settimane dal suo insediamento.
Con decreto numero 10999 del 30 dicembre 2014 si decise di annullare il contratto del professionista, legato al mandato del sindaco Alfonso Del Pizzo attraverso decreto sindacale del 1° agosto 2012 in quanto, secondo il commissario, si intravedevano "rapporti non perfettamente aderenti alle vigenti disposizioni normative". Con questa motivazione il funzionario inviato ad Amalfi dall'ex prefetto Pantalone, mise fine al caso che determinò la caduta dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alfonso Del Pizzo.
All'epoca dei fatti, il primo cittadino uscente contestò ai consiglieri "dissidenti" l'impossibilità di sollevare l'ingegnere Marini dal suo incarico (legato al Comune di Amalfi da un contratto fiduciario) se non a fronte di un'ampia esposizione risarcitoria del Comune stesso in favore del tecnico.
L'impossibilità sarebbe sorta in ragione della ritenuta qualifica di "dirigente" di Marini, circostanza che avrebbe fatto sorgere in capo al tecnico un diritto a permanere almeno 3 anni dalla data della sottoscrizione dell'ultimo contratto, ovvero il 31 luglio 2012. Il giudice Musella ha chiarito che il Comune di Amalfi è un ente privo della qualifica dirigenziale, ovvero dove non è prevista la figura di dirigente nella dotazione organica del personale e che la stessa quindi non era mai stata acquisita dal tecnico metelliano. La sconfitta di Marini è pertanto nel merito
Dunque questa sentenza avvalora le tesi dei dissidenti, specie l'ex assessore Daniele Milano e l'ex consigliere Francesco De Riso, protagonisti di una vera e propria crociata per l'allontanamento di Marini da parte del sindaco Del Pizzo. Le resistenze del primo cittadino portarono, lo ricordiamo, alla caduta dell'amministrazione e al commissariamento.
Fonte: Il Vescovado
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