Tu sei qui: CronacaProcesso Rewind: tra rinvii a giudizio, riti abbreviati, patteggiamenti e "messa alla prova"
Inserito da (redazionelda), mercoledì 16 settembre 2020 11:49:46
Si è celebrata ieri mattina, martedì 15 settembre, presso il Tribunale di Salerno l'udienza del processo "Rewind", l'operazione dei Carabinieri che all'alba del 4 giugno 2018 portò all'arresto di 22 persone (la maggior parte giovani della Costa d'Amalfi) per i reati di spaccio di droga, estorsione e favoreggiamento.
Trentanove gli imputati coinvolti a vario titolo nel giro di spaccio di droghe leggere, in prevalenza marijuana, che smerciavano nei giardinetti del lungomare di Maiori o a domicilio del cliente.
Solo quelli che hanno posizioni più gravose e non rispondono di singoli episodi di spaccio, hanno chiesto, al Gup Maria Zambrano, i riti alternativi.
Di questi, 19 hanno chiesto il giudizio ordinario, con i rinvii a giudizio dinnanzi al tribunale collegiale della Terza sezione penale fissati al prossimo 4 novembre.
Una decina le richieste di messa alla prova per affermazione di responsabilità, col giudice ha rinviato per la verifica dell'esito del programma sociale all'ottobre 2021, otto patteggiamenti della pena e due i riti abbreviati per discutere nel merito questione. Le due udienze sono state fissate per il prossimo dicembre.
Nel collego difensivo, tra gli altri, gli avvocati Francesco Gargano, Gino Bove, Luigi D'Uva, Marcello Giani, Stefania Pierro e Angelo Mancino.
A far saltare il sistema diffuso di spaccio nei centri della Divina furono i Carabinieri della compagnia di Amalfi, attraverso mirate attività investigative suffragate da prove tecniche quali intercettazioni telefoniche e ambientali. Nel fascicolo sono finiti anche i video delle telecamere fatte installare dalla procura di Salerno.
Agli indagati sono contestati circa 500 episodi di cessione di sostanze stupefacenti. Tra i capi di imputazione c'è anche un caso di minaccia a mano armata. Uno degli imputati, originario di Pagani, puntò la pistola al petto di un pusher concorrente e lo minacciò di "cambiare aria" perché quella era zona "dei paganesi".
Fonte: Il Vescovado
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