Sono scattati gli arresti domiciliari per il collaboratore di una farmacia di Foligno, in Umbria, accusato di avere più volte simulato l'accertamento della positività al Covid-19 di alcuni clienti o di loro familiari e di avere inviato all'autorità sanitaria falsa documentazione attestante l'esito positivo del test antigenico.

A rivelarlo l'ANSA, che spiega come, secondo le indagini della procura di Spoleto, guidata da Alessandro Cannevale, l'uomo agiva così in cambio di "modeste" somme di denaro.

Corruzione e falsità in documenti informatici pubblici con efficacia probatoria i reati contestati al collaboratore della farmacia.

Stando agli inquirenti, nessuna delle persone sottoposte al finto test era vaccinata, quindi lo scopo del falso referto di positività era quello di ottenere indebitamente un altrettanto falso Green pass al termine del periodo minimo di isolamento e sfuggire alle restrizioni.

Oltre all'arrestato, sono attualmente sottoposte a indagini nove persone, ritenute corruttori e concorrenti nelle singole falsità.

Sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire i canali di comunicazione che consentivano quello che gli inquirenti considerano l'incontro fra domanda e offerta corruttiva.

La Procura sottolinea che totalmente estranei ai fatti sono risultati i responsabili e gli altri dipendenti della farmacia. La direzione ha anzi collaborato fattivamente con la polizia giudiziaria.