Tu sei qui: CronacaRestauro di Santa Maria a Toro, ormai ci siamo
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 14 marzo 2002 00:00:00
Un grande orologio nuovo di zecca su sfondo maiolicato, posto sul campanile della chiesetta di Santa Maria a Toro, da qualche giorno diffonde i suoi rintocchi per tutta la Valle. Ha provveduto al suo acquisto ed all'installazione don Felice D'Arco, decano degli industriali cavesi, che qualche anno fa ha provveduto a farvi collocare anche una grande croce di bronzo. Ma non è tutto: a breve saranno ultimati anche i lavori per il recupero totale di tutta la struttura, ubicata in uno dei posti più caratteristici e panoramici della città. Un comitato di cittadini, appositamente costituitosi da alcuni anni, sta completando l'opera di restauro. «Quando saranno terminati anche i lavori che interessano la strada che dalla Serra porta alla chiesetta - afferma don Felice D'Arco - sarà resa fruibile per la cittadinanza una zona incantevole, dove sarà possibile anche fare delle belle passeggiate, specialmente durante il periodo estivo, tra il verde e lontano dal caos cittadino. Sarebbe auspicabile l'installazione di un'adeguata illuminazione nella piazzetta antistante la chiesa, per scoraggiare la presenza di tossicodipendenti che ora vi bivaccano, specialmente nelle ore serali». La chiesa di S. Maria a Toro fu costruita intorno all'anno Mille. È la più antica del Distretto di S. Adiutore, caduta in abbandono dopo che gli abitanti della zona trovarono più comodo frequentare la nuova chiesa più a valle, nella frazione Annunziata. Deve il suo nome al fatto di essere su un'altura (il termine Toro, infatti, compare nella toponomastica locale ad indicare un rilievo o un poggio erboso). Al suo interno conserva un bel portale in pietra scolpita, che risale al 1500. Dalla sacrestia si passa al vicino «puliere», una torre costruita nel '700. La chiesa era un tempo sede della Congregazione religiosa dedicata allo Spirito Santo. Caratteristica anche la strada, ricavata in un bosco di querce, lecci e pini, che la collega alla Serra, località quest'ultima che ha affascinato i pittori napoletani dell'800. Da qui è possibile ammirare scorci suggestivi della piana nocerina ed il Vesuvio. Proprio in questa zona dalla mano pietosa di Mamma Lucia furono disseppelliti in una grotta dodici soldati tedeschi.
Fonte: Il Portico
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