È un disagio avvertibile soprattutto nei periodi caldi, ma, anche se in misura minore, è presente nell'area per tutto l'anno. Il rio Petraro, che scorre ai confini della zona industriale, in via Gaudio Maiori, emana un insopportabile tanfo, tanto che i residenti della zona e della frazione San Giuseppe al Pozzo sono costretti a tenere le finestre delle proprie abitazioni perennemente chiuse. Il torrente nella sua parte terminale è privo di una qualsiasi idonea copertura e raccoglie gli scarichi di rifiuti liquidi, a base d'ammoniaca, provenienti dalle attigue industrie, anche se queste sono dotate di capaci depuratori. Domenica notte, il tanfo era talmente forte e penetrante che anche gli automobilisti in transito lungo la Statale 18 ne avvertivano gli effetti. Considerando che proprio in zona il rio Petraro si immette nella Cavaiola, altra cloaca a cielo aperto, i residenti hanno deciso di richiedere l'intervento dei tecnici dell'Ufficio di prevenzione collettiva dell'Asl Sa 1, perché venga determinata la pericolosità delle immissioni liquide nel rigagnolo, ma soprattutto per far pressione sul Comune affinché provveda alla tanto promessa copertura del torrente, che inoltre danneggia le attività esistenti più a valle. «Oltretutto - afferma Giovanni Senatore, un residente della zona - poiché il Petraro è un immissario della Cavaiola, che a sua volta si immette nel fiume Sarno, il Comune potrebbe sfruttare i fondi statali stanziati per la bonifica di questo fiume».