Il murale dedicato a Paola Egonu, pallavolista della nazionale italiana e neo campionessa olimpica, è durato appena una giornata prima di essere vandalizzato.

Intitolato "Italianità", il murale raffigurava Paola Egonu, eletta MVP e miglior opposta ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, mentre schiacciava un pallone anch'esso imbrattato, su cui era scritta la frase "Stop razzismo".

L'opera, stata realizzata dalla street artist Laika davanti alla sede del CONI a Roma in viale Tiziano 70, aveva come scopo quello di rispondere alle polemiche sorte negli ultimi anni sul colore della pelle di Egonu e sulla sua italianità. Nelle parole dell'artista, la vittoria di Paola è "uno schiaffo a tutti i cosiddetti 'patrioti' che non accettano un'Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli. Una pallonata in faccia a chi parla di 'italianità' riferendosi ai tratti somatici".

Laika aveva dedicato il murale "a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro stato", sottolineando come nel Paese non ci sia più spazio per "xenofobia, razzismo, odio ed intolleranza".

Tuttavia, nonostante i buoni propositi di Laika e l'importanza della sua opera, il murale è stato deturpato da ignoti nella notte successiva. Ignoti hanno verniciato di rosa il corpo dell'atleta e coprendo il colore naturale della sua pelle. Tra i primi a segnalare l'imbrattamento del murale è la stessa artista, attraverso una foto pubblicata su Instagram in cui ha scritto: "Il razzismo è un brutto cancro da cui l'Italia deve guarire".