«Mi hanno dato del "negro", ma non lo consideravo razzismo. Secondo me avevano solo paura. Io allora giocavo al massimo e alla fine gli stessi finivano per applaudirmi». Questa frase dice tutto sul talento e sulle capacità di Ruud Gullit. Una delle leggende del Milan e del calcio olandese compie oggi 58 anni. Soprannominato Tulipano nero e Simba per la sua folta capigliautra, Gullit è rimasto molto legato all'Italia, paese in cui ha vissuto dal 1987 al 1995: «L'Italia? Meravigliosa. Scarpe, macchine, arredamento, formaggio, donne, spiagge, mare, montagne. Mi ha insegnato tutto. A godermi la vita, a mangiare, a vestirmi. Il primo anno i compagni hanno preso tutti i miei vestiti e li hanno messi su uno scheletro. Come per dire "Guarda come vai vestito". Avevano ragione, usavo ancora i calzini bianchi... Ora invece l'Italia è il Paese del dramma. Vi chiediamo come state e voi: 'Ah, male'. Sempre male. Invece avete tutto. Gli italiani sono unici...». Nel Milan e nella nazionale Oranje formò una coppia di centrocampo di grande spessore con Frank Rijkaard; in particolare in maglia rossonera i due costituirono, insieme con il centravanti Marco van Basten, il trio olandese che condusse il club a una lunga serie di vittorie internazionali a cavallo tra gli anni 80 e 90 del XX secolo. Insieme ai due olandesi, fece la fortuna di Arrigo Sacchi prima e di Fabio Capello poi. Il palmares rossonero di Gullit è ricchissimo: 3 Scudetti, 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe Campioni, 2 Supercoppe europee e 2 Coppe Intercontinentali. Nel corso della sua carriera vinse il Pallone d’Oro nel 1987 e l’Europeo con l’Olanda nel 1988.