Tu sei qui: CronacaSacchi, lezione di calcio e di vita
Inserito da La Redazione (admin), martedì 11 settembre 2012 00:00:00
“Le differenze tra il calcio giovanile italiano ed europeo” ha rappresentato il tema del convegno andato in scena questa mattina, martedì 11 settembre, presso l’Holiday Inn di Cava de’ Tirreni e che ha avuto come “docente” d’eccezione il maestro Arrigo Sacchi. Allenatori, addetti ai lavori e dirigenti di scuole calcio e settori giovanili di squadre campane, e non solo, hanno avuto modo di apprendere dal “profeta” del pressing e della rapidità di manovra segreti, trucchi, ma anche e soprattutto suggerimenti per riuscire a formare adeguatamente quelli che saranno, o che si spera diventeranno, i campioni del domani.
Ex allenatore del Milan dei tempi d’oro (1 Scudetto, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Supercoppe Europee ed 1 Supercoppa Italiana i trofei vinti dal 1987 al 1991 alla guida della formazione rossonera), ex Ct dell’Italia (si ricorda il secondo posto ai mondiali USA ’94) ed attuale Coordinatore Tecnico delle Nazionali Giovanili, il maestro Sacchi ha parlato di giovani, delle diversità tra i vivai nazionali e quelli europei, dei limiti del sistema-calcio italiano e di calcio globale.
Durante il convegno di stamani, cui hanno partecipato anche il Sindaco Marco Galdi, il Presidente del Comitato Regionale Campania - LND, Salvatore Colonna, il Segretario della Figc Campania, Vincenzo Pastore, ed il Giornalista del Corriere dello Sport, Antonio Giordano, c’è stato modo di ricordare pure la Cavese di un tempo tramite la figura di Gianluca Signorini, il “campione sorridente”, che ha vestito i colori blufoncè nella stagione ’84-’85 per poi passare in quella successiva al Parma, proprio alla corte del tecnico di Fusignano. «Di Gianluca ho un ricordo stupendo - ha confessato Sacchi - Dopo la stagione al Parma (ndr, che si concluse con la vittoria del campionato di C1), non rientrava tra i confermati, ma lui testardo, dedito al lavoro e volenteroso di mettersi sempre in gioco, mi chiese di rimanere in squadra garantendomi maggiore impegno. Da lì in poi è diventato il campione che tutti abbiamo ammirato».
Un calcio che parta dal gioco e che poggi le proprie fondamenta sull’allenamento collettivo e su un’idea di gioco ben precisa dell’allenatore: è questo il pensiero che Arrigo Sacchi ha trasmesso ai tanti addetti ai lavori convenuti al tavolo. «Se volete veramente arrivare al successo - ha ammonito - non scendete mai a compromessi. Un allenatore non deve mai perdere le proprie idee, ma soprattutto la propria dignità».
Intanto, questo pomeriggio mister Sacchi è stato presente sugli spalti del “Lamberti” per seguire da vicino i giovani dell’Italia Under 19, impegnati in amichevole contro i coetanei del Portogallo. Sfida, questa, che si replicherà giovedì 13 settembre allo stadio “Giraud” di Torre Annunziata.
Fonte: Il Portico
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