Il presidente del comitato "Ordine e quiete", Giuseppe Salsano, scende in politica con l'obiettivo di candidarsi alle prossime elezioni comunali. Rompe gli indugi il difensore dei cittadini, da diversi anni in prima linea contro l'inosservanza delle norme di sicurezza da parte dei pubblici esercizi, che causano le notti bianche di chi risiede nelle strade della movida. «È una scelta che ho maturato, sollecitato anche da tanti amici, per l'insoddisfazione - dice Salsano - rispetto a questo modo di fare politica, che è sempre più lontana dai reali bisogni dei cittadini. La mia, voglio precisare, non è una condanna del centrodestra, né del centrosinistra. E' la considerazione di chi ogni giorno viene sollecitato da tantissime persone che, non sapendo come affrontare i problemi, ritengono di rivolgersi a chi, conoscendo la burocrazia, può dare loro una mano». Il comitato cittadino conta già diverse centinaia di iscritti ed ultimanente ha allargato il suo raggio di azione anche a Vietri sul Mare. Tra l'altro, è diventato un punto di riferimento anche di altri comitati spontanei, come quello dei Pianesi, mentre è in via di formazione un'associazione a carattere provinciale. Sono questi i presupposti su cui Giuseppe Salsano basa la sua candidatura a sindaco, quale maggior esponente di una lista civica che sarà pronta per le elezioni comunali del 2006. «La nostra collocazione - spiega il leader di "Ordine e quiete" - sarà ricercata nel modo giusto rispetto a chi saprà dimostrare di non disattendere i problemi dei cittadini. Vogliamo innanzitutto sollecitare una maggiore partecipazione attiva della cittadinanza, essere il punto di riferimento di quanti si sentono deboli di fronte allo strapotere della politica dei partiti e nel rapporto con la pubblica amministrazione, di qualsiasi colore essa sia. Vogliamo fare la politica per la gente, quella delle piccole cose del quotidiano. Non basta fare i grandi progetti, le grandi opere, dimenticandosi di quello che succede sotto casa, dello scempio che subisce l'ambiente, dei disagi dei pensionati, per i quali è un'impresa anche solo andare alle Poste».