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Cronaca

Indagini della Procura di Lagonegro sulla gestione amministrativa a Santa Marina

Santa Marina, arresti domiciliari per il sindaco Giovanni Fortunato e altri indagati: al centro un presunto giro di tangenti

Il sacerdote: «Giovanni Fortunato è sempre dietro tutto, è potente, è un Dio. Qui non si muove foglia che lui non voglia»

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 24 maggio 2025 10:18:11

Un’inchiesta giudiziaria avviata dalla Procura di Lagonegro ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti del sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato, e di altri soggetti ritenuti coinvolti in un presunto sistema corruttivo. Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal GIP su richiesta del pubblico ministero Francesco Grippo, dopo un’indagine avviata nell’agosto del 2022 e scaturita da una segnalazione spontanea da parte di un cittadino.

Il 58enne primo cittadino del centro del Golfo di Policastro è finito agli arresti domiciliari, così come un imprenditore di Acerra. È stato inoltre richiesto l’arresto per altre due persone: il un progettista di Agropoli e un secondo imprenditore acerrano, la cui posizione è ancora al vaglio.

Nell’indagine condotta dalla Procura di Lagonegro sul "sistema Fortunato", tra le testimonianze più significative figura quella di un sacerdote del posto. Il prete, sentito dagli investigatori, ha parlato di un clima di timore e omertà attorno al sindaco, descritto come figura dominante e incontrastata. Le dichiarazioni, riportate oggi anche da La Città di Salerno, rafforzano il quadro di un potere fortemente accentrato che avrebbe inciso sulla vita civile e amministrativa del paese.

Tutto ha avuto inizio quando un uomo residente a Santa Marina ha contattato la polizia giudiziaria della Procura dichiarando di voler riferire a un magistrato alcune presunte irregolarità. Le sue dichiarazioni, considerate attendibili e riscontrate nel corso dell’inchiesta, hanno fatto emergere un presunto sistema di gestione opaca degli affari amministrativi, con al centro la realizzazione di una struttura turistica a Torre Oliva.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza, vi sarebbe stato un accordo tra l’amministrazione e una società intenzionata a realizzare l’intervento edilizio anche in assenza di autorizzazioni, con il coinvolgimento del progettista agropolese e un presunto versamento illecito di 100.000 euro da destinare al sindaco. L’informazione, riferita inizialmente dal denunciante e poi confermata dalle indagini, ha portato a perquisizioni nelle abitazioni degli indagati.

Nella casa di Fortunato sarebbero stati trovati 112.000 euro in contanti, mentre altri 50.000 euro erano nell’abitazione intestata al figlio. Le intercettazioni ambientali e telefoniche avrebbero escluso che tali somme provenissero da fonti lecite, confermando le ipotesi degli inquirenti.

Particolarmente rilevante, secondo la Procura, il rinvenimento del contratto tra il progettista e la società, documento che fissava un compenso di 100.000 euro per la progettazione della struttura turistica. In altre abitazioni sarebbero stati trovati appunti e documenti ritenuti utili a dimostrare i legami tra Fortunato e gli imprenditori.

Il GIP ha definito l’indagine un approfondimento su "il mondo di Giovanni", alludendo a un sistema strutturato nel quale si sarebbero consolidate pratiche clientelari, favoritismi e accordi illeciti. L’attività investigativa ha quindi acceso i riflettori su un presunto uso privatistico della cosa pubblica, aprendo uno scenario che potrebbe avere ulteriori sviluppi.

Fonte: Il Vescovado

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