Tu sei qui: CronacaSciopero studenti a Cava de' Tirreni, Spazio Pueblo: «Scuola non istruisca, educhi!»
Inserito da (redazioneip), sabato 14 ottobre 2017 11:30:27
Ieri, in occasione del «primo sciopero dell'alternanza scuola-lavoro», venerdì 13 ottobre, centinaia di studenti delle scuole cavesi e di Siano sono scesi nelle strade di Cava de' Tirreni per far sentire la loro voce su alcuni aspetti molto controversi della Legge 107 che si occupa, appunto, dell'alternanza scuola lavoro.
La lotta degli studenti cavesi, però, non si è limitata alle tematiche dell'orizzonte scolastico. La piazza ha infatti rivendicato il diritto ad una sanità pubblica e accessibile: «Denunciamo le vergognose politiche di commissariamento e tagli che hanno negato a 25.000 donne la possibilità di usufruire di un reparto di Ginecologia nell'ospedale di Cava e che stanno pezzo dopo pezzo distruggendo il nostro diritto alla salute» hanno dichiarato i giovani di Spazio Pueblo.
Non sono stati dimenticati gli incendi che, quest'estate, sono stati appiccati sulle montagne metelliane: «Noi studenti e membri attivi del nostro tessuto sociale ci batteremo sempre per la difesa del nostro territorio contro gli imperdonabili ritardi negli interventi di soccorso da parte delle istituzioni, che hanno lasciato bruciare le nostre montagne per giorni, e dagli attacchi delle speculazioni frutto della collusione tra stato e criminalità organizzata».
«Grazie a quest'assemblea si è riuscito a coordinarsi per la creazione di una rete provinciale contro l'alternanza scuola-lavoro che permetta agli studenti di comunicare e organizzarsi per denunciare ed impedire lo sfruttamento e gli abusi di potere che avvengono nei percorsi di A.S.L. Vogliamo una scuola che non istruisca ma educhi, in cui si dia importanza alla conoscenza e non alla competenza, una scuola che sia realmente un luogo del sapere, dove la cultura sia uno strumento per acquisire consapevolezza della dimensione individuale ma soprattutto collettiva, che ci permetta di guardare criticamente al mondo nella sua totalità e al ruolo che occupiamo al suo interno. Se è vero che la scuola è il microcosmo della società, crediamo che debba essere un laboratorio di cambiamento reale dei valori della nostra epoca, in cui germoglino collaborazione e solidarietà, in cui si riparta dalla riappropriazione degli spazi di democrazia».
Fonte: Il Portico
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