Tu sei qui: CronacaScompare la pratica, disabile perde l'indennità
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 20 febbraio 2002 00:00:00
Il Tribunale le riconosce la pensione di invalidità per il figlio ventenne, colpito da un grave ritardo psicomotorio, ma il Comune smarrisce la pratica: ora Anna Masullo non può percepire la pensione e rischia di dover riavviare l'intero iter giudiziario, per non perdere pensione ed assegno. Per far luce sull'anomala vicenda amministrativa, ieri mattina gli avvocati Marco ed Alfonso Senatore ed Annamaria De Rosa, legali di Anna Masullo hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica. I fatti risalgono a circa un anno fa. Anna Masullo avvia il ricorso di interdizione per il figlio Luigi Vitale, appena 20enne, affetto dalla sindrome west secondaria in soggetto con cerebropatia organica e grave ritardo psicomotorio. Dopo la relativa perizia, il giudice Frattini gli riconosce l'invalidità al 100%, con la concessione dell'assegno di mantenimento. Qualche mese più tardi anche il Tribunale Civile di Salerno dà il suo parere favorevole, con il riconoscimento della pensione di invalidità. Ed il 18 maggio 2001 Anna Masullo presta il suo giuramento come tutrice legale del figlio, ottenendo, così, la delega per la riscossione dell'assegno di mantenimento e pensione. L'intero fascicolo passa alla Prefettura che lo protocolla, trasmettendolo, secondo quanto stabilisce una nuova ordinanza, al Comune di residenza. Ma una volta negli scaffali dell'Ufficio Invalidi civili del Comune metelliano (delega a Fabio Armenante), la pratica viene smarrita. Nel trasferimento della sede da via della Repubblica a piazza San Francesco, il fascicolo sarebbe andato perso. Volatilizzato; in un'unica parola, introvabile. Distrutta la vita della mamma di Luigi, la signora Anna Masullo. Proprio quando sembrava che il suo dramma, la sua lotta, quella battaglia di giustizia fosse vinta, il mondo le è ripiombato addosso. Per Anna Masullo la vita da alcuni giorni è diventata difficilissima. La lunga odissea del figlio Luigi, invalido civile al 100%, stava per concludersi ed invece continuerà ancora, per un errore, una disfunzione, un macroscopico ed incomprensibile giallo d'ufficio. Ora passeranno altri mesi, si dovrà ripetere tutto l'iter e poi, forse, Luigi vedrà riconosciuti i suoi diritti. Sempre che ne abbia ancora bisogno.
Fonte: Il Portico
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