Ultimo aggiornamento 1 ora fa SS. Vito e CC. mm.

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: CronacaSegregato e picchiato dalla nipote per una casa

Cronaca

Segregato e picchiato dalla nipote per una casa

Inserito da (admin), lunedì 8 marzo 2004 00:00:00

Era stato segregato in casa dalla nipote, che lo teneva sotto chiave, senza luce e senza gas, nella sua villetta in località Pregiatello, sottoponendolo da giorni a percosse e maltrattamenti. Come qualche giorno fa, quando nella notte è stato accompagnato in ospedale dopo l'ennesima lite, sfociata in una crisi cardiaca. Lo scorso venerdì, Ferdinando De Amicis, 75 anni, noto avvocato cavese, è riuscito a raggiungere il telefono e chiedere aiuto ai Carabinieri. I militari, guidati dal comandante Paolo Mannino, giunti in via Casaburi, a Pregiato, hanno trovato la porta sbarrata. Una volta calatisi dall'alto sul balcone della villa, ai loro occhi è apparsa una scena raccapricciante: l'anziano era tenuto sotto sequestro nella sua stanza. La camera era chiusa a chiave. Non c'era luce, l'uomo brancolava nel buio a pochi passi dall'uscio della porta. Dopo essersi accertati delle sue condizioni fisiche, apparse in un primo momento alquanto precarie, i Carabinieri hanno rintracciato la nipote (sulle cui generalità gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo). La donna, che vive con lo zio ed il padre nell'abitazione di famiglia, è stata arrestata con l'accusa di maltrattamenti e sequestro di persona. Nella stessa serata di venerdì, alla giovane sono stati concessi gli arresti domiciliari. L'anziano avvocato Ferdinando vive insieme al fratello ed alla sua unica nipote. Da tempo, a chi lo incontrava per strada ripeteva la stessa frase: «Non ho nessuno, sono solo». Poi, lunedì notte, il primo campanello d'allarme. L'uomo viene soccorso in ospedale. Sul corpo ha i segni di una colluttazione. Il suo cuore, già malandato, ha bisogno di cure. I medici del Pronto Soccorso dispongono il suo ricovero nel reparto di Cardiologia. Ai sanitari racconterà di aver litigato con la nipote e di essere stato picchiato. «Ha detto di volerla denunciare», racconteranno gli operatori. L'anziano torna a casa. Lo scorso venerdì pomeriggio, l'epilogo. Erano da poco trascorse le 14, quando l'uomo ha telefonato alla Stazione dei Carabinieri. Secondo la ricostruzione fornita dai militari, Ferdinando De Amicis avrebbe invocato aiuto: «Mi hanno chiuso in casa. Presto, aiutatemi». Una gazzella dei Carabinieri, diretti dal comandante Mannino, raggiunge subito la villetta. Provano a bussare, ma dall'altra parte nessuno può aprire. Pensano di calarsi dal tetto e, una volta scassinata la finestra, fanno l'amara scoperta. Quel racconto macabro corrisponde alla realtà.

«Mi ha sequestrato per una casa»

«Te ne devi andare da qui. Ti devi decidere a rinunciare alla causa che hai avviato per riprenderti la nostra casa»: queste frasi minacciose erano pronunciate ogni volta che sfogava la sua rabbia contro il vecchio zio. Sarebbe andata avanti così da più di un mese. «Mi graffiava il volto con le unghie. Mi gettava l'alcool negli occhi ed usava anche maltrattamenti psicologici, come quando ha lanciato dal balcone l'apparecchiatura dell'aereosol, di cui non posso fare a meno per curare la mia asma bronchiale»: è il terribile racconto di Ferdinando De Amicis. Dopo l'arresto della nipote, l'avvocato cavese racconta per la prima volta i raccapriccianti particolari dei suoi giorni di "prigionia" e svela anche il presunto movente: «Avevo dato la proprietà della casa a mia sorella per farle ottenere la pensione di coltivatrice diretta. Quando qualche anno fa le chiesi la divisione dei beni, lei rifiutò e così ho avviato una causa. Ma dal 1° febbraio, quando mia sorella è stata trasportata in ospedale, dove poi è morta, mia nipote mi ha sequestrato e sottoposto a ripetuti maltrattamenti per convincermi a revocare la causa e rinunciare a quella che è la mia casa da 15 anni». Per l'avvocato De Amicis la giovane donna, oggi insegnante, era più che una figlia: «L'ho accudita da quando aveva 4 anni, perché la mamma ed il papà si erano separati. Da quasi 30 anni vivo con lei. Ho curato la sua formazione culturale, convincendola a prendere tre lauree. Le ho insegnato a guidare l'auto, ad andare a cavallo e tirare di scherma. Ed ho pensato anche alla sua vita sociale, introducendola nei migliori circoli culturali. Oggi è una professoressa, ma ha iniziato come maestra materna ed insegnante di sostegno per handicappati. Ma è evidente che i corsi e gli insegnamenti che ha ricevuto sono rimasti lettera morta». Stando al racconto dell'anziano, la vita della sua giovane nipote sarebbe stata segnata da momenti difficili. Prima la separazione dei genitori ancora bimbetta, poi la fine del suo matrimonio e qualche problema anche sul luogo di lavoro. «Mia nipote ha eretto una porta blindata di ferro al primo piano, che mi impediva di raggiungere il bagno e la cucina», racconta ancora l'uomo. «In occasione dell'ultimo ricovero in ospedale, ho concordato con l'assistente sociale il mio ricovero in una casa di cura. L'appuntamento era per le 12.30, ma mia nipote lo ha posticipato alle 15.30. Sono per fortuna riuscito a chiedere aiuto dal balcone della mia camera». Una storia assurda, che conserva ancora tanti lati oscuri, disegnati dalle versioni contrastanti dei protagonisti. La nipote ha respinto le accuse di maltrattamento e sequestro di persona, spiegando che in quella stanza era stato l'anziano zio a rinchiudersi spontaneamente. Nelle prossime ore la donna, agli arresti domiciliari, sarà interrogata.

Fonte: Il Portico

rank: 10526100

Cronaca

Cronaca

Agropoli, vela straniera incagliata sul fondale: salvi i 4 a bordo

Nella giornata di ieri, la sala operativa della Guardia Costiera di Agropoli riceveva una chiamata di emergenza via radio da parte di una imbarcazione a vela con bandiera straniera, la quale si trovava incagliata sul fondale roccioso in località San Francesco, litorale di Agropoli. Accertata la situazione...

Cronaca

Salerno, detenuto salva un compagno dal suicidio nel carcere di Fuorni

Un drammatico episodio si è verificato presso la casa circondariale di Fuorni (Salerno), dove un detenuto ha tentato di togliersi la vita impiccandosi. Provvidenziale è stato l'intervento di un altro detenuto, F.D., che con prontezza è riuscito a evitare la tragedia salvando il compagno di cella. A dare...

Cronaca

Autobus in fiamme sull'A16: paura per autista e passeggeri

Attimi di grande paura nel pomeriggio sull'autostrada A16, a circa 3 km dall'uscita di Avellino Ovest, dove un autobus carico di passeggeri ha preso fuoco mentre era in marcia. L'incendio, che ha avvolto rapidamente il mezzo, ha costretto l'autista a una manovra d'emergenza. Con grande sangue freddo,...

Cronaca

Vecchio semiasse arrugginito sul lungomare di Maiori: rischio per i passanti e ferita al decoro

Da diverse settimane, un grosso semiasse di camion, arrugginito e deformato dal tempo e dalla salsedine, giace sul lungomare di Maiori, nella zona pedonale accanto alla ringhiera panoramica. L'oggetto, probabilmente riportato in superficie da una recente mareggiata dopo anni trascorsi sui fondali marini,...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno