Tu sei qui: CronacaSequestrate oltre 13 tonnellate di gas refrigerante altamente inquinante: provenivano dalla Cina ed erano destinate al Salernitano
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 21 giugno 2025 07:31:45
Nell'ambito delle indagini volte al contrasto del contrabbando di merci di provenienza extra U.E., le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno sequestrato un autoarticolato di un'azienda polacca ed il suo rilevante carico: ben 13,6 tonnellate di gas refrigerante non rigenerato, stoccato in 1.360 bombole di tipologia "R404A" e "R507A", proveniente dalla Cina. In base al Regolamento Europeo n. 517/2014, dal 1° gennaio 2025 tale gas non può essere utilizzato in forma pura nei Paesi Membri in quanto ritenuto una delle cause del riscaldamento globale, attesa l'appartenenza del medesimo alla famiglia dei gas fluorurati a effetto serra.
Il carico, destinato a essere venduto "sottobanco" a impiantisti di prodotti di condizionamento e refrigerazione, era scortato da documentazione doganale che, apparentemente, ne giustificava il transito sul territorio comunitario fino al porto francese di Dunkerque, da cui avrebbe dovuto proseguire, via mare, verso gli Emirati Arabi Uniti.
I finanzieri trevigiani, però, dopo aver fermato il mezzo nel corso di un posto di controllo attivato nell'area di sosta autostradale di Roncade (TV), procedevano ad analizzare la documentazione di viaggio esibita dal conducente, scoprendone le incongruenze. L'autoarticolato risultava effettivamente partito da un deposito doganale slovacco, ma non era diretto nell'anzidetto porto francese, bensì, presso una località del salernitano, il cui indirizzo era stato anche memorizzato nel navigatore satellitare in uso all'autista.
Accertato, quindi, il reale luogo di destinazione del prodotto, il medesimo veniva considerato introdotto nel territorio nazionale in regime di contrabbando.
La Procura della Repubblica di Treviso, alla luce del quadro probatorio acquisito, ha convalidato il sequestro penale d'urgenza del gas, che, se immesso nel mercato, avrebbe consentito di ottenere proventi per oltre un milione di euro.
L'attività di servizio della Guardia di Finanza di Treviso ha permesso di impedire la commercializzazione, in Italia, di un prodotto gravemente dannoso per l'ecosistema e di confermare l'importanza, per un efficace contrasto dei traffici illeciti, del controllo sulla viabilità primaria e secondaria del territorio regionale, attraverso un presidio costante di pattuglie su strada.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla locale Autorità Giudiziaria, ai fini dell'esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell'attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza (art. 5, comma 1, D.lgs. n. 106/2006, come introdotto dall'art. 3 del D.Lgs. n. 188/2021).
Fonte: Il Portico
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