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Tu sei qui: CronacaTre persone morte nell'esplosione di un impianto di rifiuti a Marcianise

Cronaca

Le indagini, affidate alla polizia, dovranno accertare le cause dell'incidente e verificare eventuali responsabilità

Tre persone morte nell'esplosione di un impianto di rifiuti a Marcianise

Tragedia all'Ecopartenope: il silos in manutenzione salta in aria, feriti altri due lavoratori. Sindacati: “Non è fatalità, servono sicurezza e controlli”

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 20 settembre 2025 08:57:31

Un boato improvviso, i corpi sbalzati a metri di distanza. È avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, 19 settembre, intorno alle 15, all'interno dell'impianto Ecopartenope di Marcianise (Caserta), dove un silos è esploso durante lavori di manutenzione, uccidendo tre persone, tra cui il titolare, e ferendone altri due.
Per le vittime non c'è stato nulla da fare: i soccorritori, giunti subito sul posto insieme ai vigili del fuoco e alle forze dell'ordine, hanno potuto soltanto constatarne il decesso. In un primo momento si era temuto anche per una quarta persona dispersa, notizia poi smentita.

Secondo una prima ricostruzione, tutti i lavoratori erano impegnati in un capannone destinato al trattamento e al riciclo di rifiuti speciali quando il serbatoio di oli esausti è saltato per aria.

Le indagini, affidate alla polizia, dovranno accertare le cause dell'incidente e verificare eventuali responsabilità. Non è la prima volta che quel silos finisce sotto i riflettori: nel 2018 l'allora sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, ne dispose la chiusura per "anomalie gravissime", dopo due relazioni dell'Arpac e dei vigili del fuoco sui miasmi provenienti dall'impianto. In seguito l'azienda, acquisita da imprenditori napoletani, aveva superato alcuni problemi giudiziari ed era stata venduta nuovamente.

Durissime le reazioni dei sindacati. "Un'altra tragedia intollerabile che colpisce il mondo del lavoro nel nostro territorio - scrivono Cgil Caserta, Napoli e Campania -. Non si tratta di fatalità, ma del fallimento di un sistema che continua a non garantire sicurezza. Morire di lavoro è una vergogna nazionale. Ora basta".
Sulla stessa linea Ivana Veronese, segretaria nazionale della Uil: "Ogni morto sul lavoro è una sconfitta dello Stato, delle istituzioni e delle imprese. Non possiamo accettare un sistema in cui la vita umana è sacrificata da anni di precarizzazione, contratti pirata, manutenzioni al risparmio, appalti e subappalti, controlli insufficienti. Serve un piano nazionale straordinario per la sicurezza, con risorse, ispettori, sanzioni e formazione".

Anche la CISAL di Caserta ha espresso cordoglio e indignazione. "Forse l'episodio più grave degli ultimi vent'anni - ha dichiarato il segretario provinciale Ferdinando Palumbo -. La sicurezza sul lavoro non può più attendere".

Ironia della sorte, proprio ieri mattina era previsto alla Prefettura di Caserta un incontro dell'Osservatorio provinciale sulla sicurezza sul lavoro, poi rinviato a venerdì. Poche ore dopo, la strage all'Ecopartenope ha riportato drammaticamente il tema al centro dell'agenda pubblica.

Fonte: Il Vescovado

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