Tu sei qui: CronacaShoah, alla Sala Teatro "Luca Barba" incontro con le scuole cavesi
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 1 febbraio 2013 00:00:00
Per celebrare “Il Giorno della Memoria” la Sala Teatro Comunale “Luca Barba”, in collaborazione con la Compagnia degli Sbuffi di Castellammare di Stabia, organizza una "due giorni" di iniziative. Appuntamento per le ore 10.00 di martedì 5 e mercoledì 6 febbraio alla Sala Teatro Comunale “Luca Barba”, sita in Corso Umberto I, 137, a Cava de’ Tirreni, con una doppia mattinata dedicata al ricordo dei tragici fatti della Shoah. In cartellone la rappresentazione dello spettacolo “Arbeit Macht Frei”, fortunatissima messa in scena dalla Compagnia degli Sbuffi, che vede sul palco quattro attori interpretare pezzi tratti da Primo Levi, Anna Frank ed altri autori. L’iniziativa vedrà, inoltre, la partecipazione di tutte le scuole di Cava de’ Tirreni.
“Arbeit Macht Frei” è uno spettacolo di Aldo de Martino, con testi tratti da Primo Levi, Anna Frank ed altri. Le scene ed i costumi sono a cura di Violetta Ercolano. Nel buio un Uomo seduto su di una vecchia sedia di legno fuma, “Cari amici, qui dico amici / Nel senso vasto della parola” lo raggiunge una Donna, nello stesso fascio di luce; “O nessuno, o qualcuno, o forse uno solo, o tu …”; ma è solo un attimo, dalla platea arriva il fracasso di piatti e tamburo realizzati con vecchi coperchi e scatole di latta. Due attori si muovono veloci tra il pubblico ricordando, come se si trattasse di un banditore, le Leggi Razziali emanate dal Regime Fascista: “Il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona appartenente ad altra razza è proibito!”, due fasci di luce li seguono incessantemente in sala.
Tra canti dal vivo, prende così l’avvio uno spettacolo che alterna momenti di tenerezza ad amare considerazioni sulla vita degli Haflinge. Ironia macabra e pungente sulle “Ricerche Scientifiche Naziste” e presentazione dei campi di sterminio come Villaggi Vacanza; i sogni da ragazza normale di Anna Frank e le deposizioni dal processo di Norimberga.
Le fonti usate per lo spettacolo, smontate e rimontate come un puzzle, sono “Se questo è un Uomo” di Primo Levi, “Il Diario” di Anna Frank, gli atti del Processo di Norimberga, alcuni racconti lasciati da rom e da omosessuali sopravvissuti.
Fonte: Il Portico
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