Nessuna deroga per il Carnevale: resteranno chiuse le saracinesche dei negozi dei giocattolai e dei fotografi, che invece chiedevano di stare aperti almeno la prossima domenica. Non accolte, inoltre, richieste d'apertura se non espressamente sottoscritte da Ascom e Confesercenti, che invece dicono no. Criticata anche la mancanza di iniziative che potevano trasformare le ultime tre domeniche di febbraio in un'occasione per lo shopping. «Il nuovo calendario - spiega l'assessore al Commercio, Fabio Siani - lo abbiamo fatto di concerto con le due associazioni dei commercianti, accogliendo la loro proposta di prevedere l'apertura domenicale solo l'ultima domenica di ogni mese. Nulla è stato chiesto per altre domeniche particolari, come quelle precedenti il Carnevale. Oltretutto, non è possibile accogliere richieste da parte di singole attività se non sottoscritte dalle due associazioni, diversamente dallo scorso anno, quando, in questo periodo, il regolamento non era stato ancora emanato. Per il prossimo anno ci faremo carico di tenere presente anche queste esigenze». La richiesta è stata bollata come inutile da Ascom e Confesercenti. «Non c'è alcuna necessità - afferma Luigi Trotta, presidente dell'Ascom - né logica di contravvenire a quanto stabilito nella concertazione con l'Amministrazione. Non possiamo fare discriminazione nei confronti di altre categorie, che, in occasione di altri eventi o festività, sarebbero legittimate a richiedere anch'esse deroghe. Durante la settimana c'è tutto il tempo per comprare vestiti, maschere ed accessori di Carnevale». Maggiormente penalizzati si sentono i fotografi, in quanto la loro attività è direttamente connessa alle due domeniche precedenti il Carnevale, quando per strada va in scena la sfilata di mascherine. «Noi siamo la categoria più bistrattata. Ascom e Confesercenti - afferma Alessandro D'Elia, fotografo - dovrebbero ricordarsi che non esistono solo negozi d'abbigliamento e distribuzione alimentare. Il Comune, da parte sua, non può scrollarsi le sue responsabilità facendo lo scaricabarile con le associazioni di categoria. Chiediamo pari dignità, anzi, chiediamo che almeno domenica prossima sia concessa una deroga a noi fotografi. Così come le pasticcerie stanno aperte di domenica, non vedo perché noi non possiamo fare fotografie ai bambini in costume che escono solo queste due, tre domeniche l'anno». Un'occasione persa per tutto il commercio, sostiene Dino Coda, commerciante del direttivo Ascom: «Certo, non si poteva rompere un equilibrio concordato, ma si sarebbe potuto sfruttare questo periodo organizzando un calendario di iniziative, anche per prevenire guerriglie a base di uova tra ragazzacci e Vigili, com'è successo lo scorso anno».